IL CONTAGIO

Covid, Speranza: "La curva si sta stabilizzando"

Il ministro: "I prossimi 7-10 giorni saranno decisivi". Pregliasco: "Non siamo più sul picco di una montagna, ma sulla parte più alta di una collina". L'Rt sta finalmente scendendo: l'auspicio è che arrivi presto sotto la soglia di 1, situazione in cui per ogni nuovo contagiato che entra in intensiva un altro ne esce (foto Ansa)



ROMA. «Resto molto prudente, ma i nostri esperti del Cts ci dicono che la curva dei contagi si va stabilizzando. È ancora presto per dirlo, ma ci sono valide ragioni per credere che le ultime misure comincino a dare qualche risultato». Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, su 'La Stampa', avvertendo che «i prossimi 7-10 giorni saranno decisivi».

A proposito degli scontri che in alcuni casi sono stati anche duri con le Regioni, dichiara: «Tutti si lamentano, il giorno dopo», ma «i passaggi da una zona all'altra sono una forma di tutela della salute dei cittadini e non una pagella politica per i presidenti di regione». «Oggi la situazione è diversa da marzo - rileva - allora non avevamo le mascherine, non avevamo le terapie intensive, non avevamo protocolli farmacologici. Oggi siamo in difficoltà, su qualche fronte siamo anche in ritardo, ma non combattiamo a mani nude come sette mesi fa».

«Negli ultimi mesi abbiamo avuto il cosiddetto aumento esponenziale di terapie intensive: un giorno 20 ricoveri, il giorno dopo 40, quello dopo ancora 80, e poi 120, e così via. A questi ritmi è chiaro che il sistema non regge - mette in evidenza - ma se guardiamo alla media mobile dell'ultima settimana ci siamo assestati intorno a quota 100. Se ci stabilizziamo su questi livelli anche la settimana prossima, abbiamo fondate ragioni per ritenere che siamo arrivati al cosiddetto 'plateau', che equivale poi a un indice Rt uguale a 1. Vuol dire che per ogni nuovo contagiato che entra in intensiva un altro ne esce. Il nostro auspicio è che nella settimana ancora successiva, grazie alle ultime ordinanze sull'allargamento della zona rossa, l'indice possa scendere sotto 1».

Quanto al vaccino, Speranza osserva: «All'inizio avremo solo una quota minima di dosi» per «1,7 milioni di persone, tra personale medico-sanitario e Rsa. La prima giornata di vaccinazioni prevedo si possa organizzare tra la terza e la quarta settimana di gennaio. Per le vere vaccinazioni di massa dovremo aspettare il secondo semestre del 2021». Mentre per le Feste di Natale «la mia testa è concentrata su quello che accadrà alla fine della prossima settimana; su questo che ci giochiamo tutto, non sul cenone del 24 dicembre. Questa, per me, è davvero una discussione lunare».

«Gli interventi introdotti e attuati dalla maggior parte degli italiani hanno in qualche modo schiacciato la curva di crescita dei contagi, cioè non siamo più sul picco di una montagna, ma sulla parte più alta di una collina, che speriamo si abbassi ulteriormente nei prossimi giorni». A spiegarlo è stato il virologo dell'Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco durante la trasmissione Agoraì, su RaiTre, commentando l'attuale andamento dei contagi da Sars-Cov-2 in Italia. L'elemento importante a cui stiamo assistendo, ha precisato a proposito dei dati degli ultimi giorni, «è la riduzione dell'Rt, che è più basso rispetto ai giorni precedenti su tutta l'Italia e soprattutto nelle regioni più colpite».

La malattia lasciata a zero aveva un Rt 2,5, ovvero un soggetto contagiava in media due persone e mezzo, con «un andamento espansivo caratterizzato da una cura esponenziale di cui abbiamo visto gli effetti critici. Poi con le misure attuate siamo scesi ora a 1,4-1,7, a seconda dei territorio, significa che ancora un caso ne determina in media un pò più di uno». Nel momento in cui c'è questa situazione, ha concluso Pregliasco, «l'espansione della malattia c'è, anche se con minore intensità e velocità. Solo quando scenderà sotto l'1 andremo in una situazione in cui l'epidemia andrà a spegnersi».













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