il caso

Caso Sara Pedri, Conzatti al ministro Speranza: “Invii gli ispettori a Trento”

La senatrice di Italia Viva coinvolge anche la ministra Cartabia sul caso della ginecologa scomparsa: “Basta violenze sui luoghi di lavoro, si riprenda in mano il ddl mobbing”



ROMA. Del caso di Sara Pedri, la ginecologa 31enne di Forlì che lavorava all’ospedale S.Chiara di Trento e di cui non si hanno più notizie dal 4 marzo, finisce sul tavolo dei ministri Speranza e Cartabia. A depositare un’interrogazione è la senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti. 

 "Ho appena depositato una interrogazione per sollecitare una loro azione sul caso Sara Pedri. Ho chiesto al ministro della Salute se intenda inviare gli ispettori nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell'ospedale Santa Chiara di Trento dove lavorava la giovane dottoressa di Forlì Sara Pedri, scomparsa nel nulla il 4 marzo scorso. Alla ministra della Giustizia ho sollecitato la ripresa dell' analisi del ddl sul mobbing nei luoghi di lavoro depositato già nel 2019", spiega Conzatti, che è segretaria della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. "Approvare il disegno di legge per il contrasto ai fenomeni del mobbing e dello straining, di cui sono prima firmataria - spiega la senatrice - consentirebbe al nostro paese di avere la normativa più avanzata a livello internazionale per contrastare il fenomeno del mobbing. La proposta avanzata in Senato, prevede, infatti, una definizione ampia ed omnicomprensiva delle condotte vessatorie sul posto di lavoro, un onere della prova attenuato, previsioni di tutela dei testimoni da minacce e ritorsioni del datore di lavoro e, infine, risarcimenti dei danni in chiave punitiva e sanzionatoria: siamo di fronte alla 'tolleranza zero' contro le violenze e le molestie sul lavoro".













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