Bce, grazie al Pnrr Pil Italia fino all'1,9% più alto nel 2026
+1,7% per la Spagna. Fino a 8 punti l'impatto sul debito
(ANSA) - ROMA, 02 DIC - Gli effetti del Pnrr, il programma di investimenti e riforme finanziato dalla Ue, sul livello del Pil dell'Italia e della Spagna, i due principali beneficiari degli aiuti europei, sono "significativamente più ampi" rispetto agli altri Paesi, e aumenterebbero il livello del Pil significativamente dell'1,3%-1,9% e dell'1,2%-1,7% al 2026. Lo si legge in un 'occasional paper' pubblicato dalla Bce, che precisa che le considerazioni pubblicate sono degli autori e non riflettono necessariamente l'orientamento della banca centrale. Nel documento, si legge "stimiamo che la spesa finanziata dal Rrf (il meccanismo europeo per finanziare gli aiuti poi incanalati nei piani nazionali come il Pnrr, ndr) aumenti il livello del Pil dell'area euro attraverso il canale fiscale fra lo 0,3% e lo 0,8% nel periodo fino al 2026, e fra lo 0,2% e lo 0,6% al 2031. Un livello inferiore, dunque, giustificato "primariamente col fatto che le spese finanziate dal Rrf rappresentano una proporzione più alta del Pil" in Italia e Spagna. GLi efetti sul debito sono altrettanti rilevanti: "sia per l'Italia c he per la Spagna, l'impatto complessivo di riduzione del debito è stimato a circa 7-8 punti percentuali entro il 2031, nello scenario centrale, assumendo una produttività intermedia del capitale e un elevato assorbimento dei fondi nei prossimi due anni". Lo studio si sofferma sul Pnrr italiano, il cui monitoraggio "mostra che l'Italia ha fatto significativi progressi nell'esecuzione dei lavori pubblici" con un aumento, fra il primo trimestre 2023 e il secondo trimestre 2024, da meno del 10% a oltre il 35% degli appalti che hanno dato luogo ad apertura dei lavori, arrivando a un livello "che corrisponde a oltre la metà dell'ammontare già appaltato, indicando che gli appalti maggiori sono entrati nella fase esecutiva". In termini di progressi dei lavori, secondo lo studio "il 18% dei progetti è stato completato" anche se dei lavori di costruzione avviati "circa due terzi sono a rischio di ritardi sulla tempistica programmata". Secondo lo studio della Bce, della quota del Rrf inizialmente destinata all'Italia, pari a 191,5 miliardi, "l'Italia ha già completato 269 'milestone e target' a giugno 2024, incluse rilevanti misure di riforma". (ANSA).