Alluvione in Emilia Romagna, raddoppia il contingente trentino: 50 i trentini a Bagnacavallo
Il Comune del ravennate è uno dei più colpiti: si lavora con autobotti e idrovore per liberare gli accessi delle case e ripulire i piani inferiori
TRENTO. Raddoppia il contingente della Protezione civile del Trentino nell'Emilia Romagna ferita dall'alluvione. Terminati gli interventi urgenti nel comune di Modigliana (Forlì-Cesena), entro la serata si concluderanno anche le operazioni in aiuto della popolazione di San Lazzaro di Savena (Bologna).
Qui gli abitanti hanno dimostrato concretamente la propria gratitudine agli operatori trentini che li hanno sostenuti in un momento tanto delicato, invitandoli a mangiare nelle loro case. Il nucleo di intervento si appresta ora ad approdare a Traversara di Bagnacavallo (Ravenna), che appare come uno dei centri maggiormente colpiti dal maltempo.
Sono state effettuate le operazioni di scouting sul territorio e il rafforzamento della colonna mobile trentina a seguito del sopralluogo compiuto dal dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Stefano Fait e dal presidente della Federazione dei Vigili del fuoco volontari Luigi Maturi. Erano 24 gli operatori impegnati sul posto, appartenenti a diverse strutture operative: Servizio prevenzione rischi e Cue, Vigili del fuoco volontari dei Distretti dell'Alto Garda e delle Giudicarie e Corpo dei Vigili del fuoco permanenti di Trento. Un rappresentante del Dipartimento si trova invece a Bologna per coordinare le Regioni impegnate in questa importante missione di aiuto (accanto alla Provincia autonoma di Trento ci sono Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Veneto). Da oggi (21 settembre) saranno dunque una cinquantina gli operatori in azione a Bagnacavallo.
Ha smesso di piovere e questo permette di lavorare con maggiore sicurezza per prestare assistenza alla popolazione colpita a causa della rottura dell'argine del Lamone a Traversara. Un terzo del comune risulta allagato e con il passare delle ore il livello dell'acqua si abbassa lentamente. La Protezione civile interverrà dunque con piccole macchine per il movimento terra per liberare gli accessi alle abitazioni, ma anche autobotti e idrovore per ripulire i piani inferiori delle abitazioni. Il coordinamento è affidato al Servizio Prevenzione rischi e Cue della Provincia con l'ispettore distrettuale dell'Alto Garda Lorenzo Righi, al quale da domani succederà l'ispettore delle Giudicarie Manuel Alberti.