il progetto

A Tarvisio arriva Karlo, è la quinta lince liberata nelle Alpi italiane

Così si completa il programma di rafforzamento della popolazione italiana di lince, il mammifero più raro del panorama faunistico nazionale e che rischia di scomparire dal nostro Paese



TARVISIO (Friuli Venezia Giulia). È stato rilasciato oggi nella foresta di Tarvisio un ultimo esemplare di lince (Lynx lynx), con cui si completa il programma di rafforzamento della popolazione italiana di lince, che prevedeva il trasferimento in questa primavera di un totale di 5 individui.
La lince è il mammifero più raro del panorama faunistico nazionale, rischia di scomparire dal nostro Paese e questo evento celebra con un’azione concreta la Giornata Internazionale della Lince (International Lynx Day), che si è tenuta l’11 giugno.

L’evento di rilascio è organizzato dal team del progetto ULyCA (Urgent Lynx Conservation Action) che da marzo scorso, a completamento di un lavoro iniziato più di due anni fa, ha già traslocato altre quattro linci nelle Alpi Giulie italiane. Lo scopo del progetto è creare un nucleo di linci che consenta il ricongiungimento della popolazione alpina con quella dinarica. Le linci traslocate in Italia si integreranno con gli esemplari già liberati nelle Alpi Giulie slovene nell’ambito del progetto comunitario LIFE Lynx, misura resasi necessaria per contrastare l’impoverimento genetico di cui soffriva questa popolazione. La lince che verrà liberata oggi è stata chiamata Karlo, nome scelto in ricordo del guardiacaccia che lo catturò sui monti Dinarici, in Croazia, il 22 ottobre scorso. È un giovane maschio che aveva perduto la madre e per questo è stato riabilitato nello zoo Bojnice in Slovacchia, specializzato in questo tipo di recupero.  Le giovani linci seguono la madre fino all'età di undici mesi prima di diventare indipendenti. Se perdono la madre prima, hanno poche possibilità di sopravvivenza. Karlo infatti si avvicinava alle case in cerca di cibo. Le esperienze passate hanno dimostrato che tali linci orfane possono essere riabilitate con successo, cioè allevate in cattività e poi rilasciate in natura. Con il rilascio odierno, le linci reintrodotte nelle Alpi Giulie italiane sono cinque, provenienti da Svizzera, Romania e Croazia.

Il sito di rilascio si trova in una remota vallata della foresta di Tarvisio al confine con la Slovenia, a circa 30 km a ovest della popolazione di lince reintrodotta nelle Alpi slovene. In questo modo si va a ripristinare la connessione tra le popolazioni di linci slovene e italiane, dando vita a un nuovo nucleo vitale in un'area strategica, un corridoio biogeografico in grado di fungere da ponte tra le popolazioni dinariche e alpine.

Si tratta di una operazione internazionale complessa dal punto di vista organizzativo, logistico e tecnico-scientifico, che ha richiesto e richiede una ampia condivisione e partecipazione. Prima delle traslocazioni dalle aree di cattura, tutte le linci sono state sottoposte ad un controllo sanitario e dotate di un radiocollare per poterne seguire i movimenti alla ricerca di un territorio. Inoltre, il loro profilo genetico è stato testato per evitare traslocazioni di linci imparentate. Dopo il loro rilascio, le 5 linci traslocate vengono monitorate dal gruppo di ricerca in collaborazione con i cacciatori locali utilizzando trasmettitori GPS.

ULyCA2 è un progetto dei Carabinieri Forestali e Progetto Lince Italia dell'Università di Torino che si occupa degli aspetti tecnici e logistici. Importante il supporto ricevuto da WWF Italia, Germania, Svizzera e Austria, oltre alla collaborazione del gruppo di lavoro “Caccia e lince” che riunisce le principali associazioni venatorie regionali.













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