la bambola

Ecco la prima Barbie con la sindrome di Down: venduta in Usa

Indossa anche una collana rosa che rappresenta le tre punte del 21° cromosoma



TRENTO. La Mattel ha lanciato sul mercato la prima Barbie con la sindrome di Down. Si tratta dell'ultimo tentativo del gigante dei giocattoli Usa di rappresentare più donne possibili dopo la Barbie 'curvy', quella molto alta, quella bassina fino ad arrivare, in anni più recenti, alla bambola non udente, quella sulla sedia a rotelle e quella con una protesi alla gamba.

L'originale, lanciato nel 1959, aveva gambe lunghe, una vita sottile e capelli biondi fluenti. Secondo uno studio dell'università del South Australia c'era una possibilita' su 100.000 che una donna avesse le sembianze di una Barbie. Da qui la battaglia di diverse organizzazioni per una bambola piu' rappresentativa delle donne reali.

Nel 2016 sono uscite Barbie Curvy, Barbie Tall e Barbie Petite, oltre a diverse tonalità della pelle per rappresentare etnie diverse. In questo caso, Mattel ha assicurato di aver lavorato a stretto contatto con la National Down Syndrome Society (NDSS) americana per garantire che la bambola rappresentasse accuratamente una persona con la sindrome di Down.

La Barbie indossa anche una collana rosa che rappresenta le tre punte del 21° cromosoma, quello che causa la sindrome. "Questo significa molto per la nostra comunità, che per la prima volta può giocare con una bambola Barbie che le somiglia", ha dichiarato la presidente dell'associazione, Kandi Pickard.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza