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Da Francesca a Francesco: nuovo documento di laurea a Urbino

Dopo la laurea il percorso di transizione e dunque una nuova identità di genere: per questo l'Università di Urbino ha deciso di conferire un nuovo certificato di laurea all'ex dottoressa Francesca ora dottor Francesco. E' la prima volta di una cerimonia di conferimento di un certificato di laurea a una persona trans e l'evento si è tenuto a sei anni di distanza dal conseguimento del titolo in Lingue e culture straniere, nel 2018, e a seguito del percorso di transizione. Protagonista Francesco Cicconetti, oggi divulgatore e creator molto conosciuto sui social, in tv e sulla stampa, voce affermata del movimento Lgbtqia+, emozionato di tornare nel suo Ateneo "seduto dall'altra parte". "Potrò finalmente appenderla - ha scherzato Francesco . L'Università non può rivoluzionare la società, ma può attuare delle pratiche per le persone trans". Ieri, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia e della presentazione del libro "Scheletro Femmina" scritto da Francesco, che racconta la sua storia, è avvenuta la consegna della pergamena da parte del rettore dell'Università di Urbino, Giorgio Calcagnini e del prorettore alla didattica Giovanni Boccia Artieri. "Abbiamo avviato da tempo la costruzione di un progetto sulla sostenibilità - ha affermato il rettore - termine che normalmente viene associato all'ambiente. Noi la consideriamo la caratteristica di una comunità aperta e che cresce. Riteniamo inoltre che le differenze siano un valore. Se stiamo riuscendo in questo obiettivo è grazie alla professoressa Viganò, prorettrice alla Sostenibilità e alla Valorizzazione delle Differenze, e al personale tecnico amministrativo" (Ansa foto)



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A Dobbiaco saluto "volante" al presidente della Repubblica Mattarella

Il pilota Alberto Pasin (mongolfiera.net) in collaborazione conl'Aeroclub Amici del Volo Val Pusteria (presieduto da Manfred Lanzinger) ha alzato la propria Mongolfiera "Sud Tirol" con appeso uno striscione "Benvenuto Caro Presidente". Il tutto sulla pista di Volo militare e con la collaborazione del Distaccamento Aeroportuale dell'Aeronautica Militare. Il presidente si è affacciato e ha risposto al saluto (foto Aeronautica di Dobbiaco)

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Khelif doppia vittoria, conquista l'oro dopo le polemiche e Parigi la acclama

Tripudio algerino al Roland Garros: dopo giorni di polemiche, Imane Khelif ha vinto la medaglia d'oro nella categoria 66 kg dei Giochi olimpici di Parigi 2024. Nella finalissima - disputata sul ring allestito al centro del campo Philippe-Chatrier - la pugile algerina, al centro delle accuse e delle polemiche perché iperandrogina, ha battuto ai punti la cinese Liu Yang. Verdetto unanime dei cinque giudici: una doppia vittoria per la neo campionessa olimpica, che sul ring si è dimostrata più forte. Una vittoria voluta, desiderata da tutto il popolo algerino, che ora attende il ritorno della sua beniamina per renderle gli onori da eroina della Patria. Nel tempio della terra rossa del tennis, è stata già festeggiata da migliaia di connazionali, impazziti di gioia per il record di ori vinti in un'Olimpiade, due (c'era già quello della ginnasta Kaylia Nemour) come nei Giochi del Centenario ad Atlanta. Fin da diverse ore prima del match decisivo per l'assegnazione delle due medaglie più importanti dei pesi welter femminili, erano già tantissimi i tifosi di Khelif presenti nella zona del Roland Garros. All'interno, migliaia di bandiere bianco e verdi con la mezza luna rossa e migliaia di voci a intonare il nome di Imane, che, in verità, nei primi momenti dell'incontro contro la cinese ha mostrato alcuni segni di tensione. Ma in pochi secondi, spinta da un tifo assordante, l'algerina ha preso in mano le redini del match con Yang mai capace di impensierirla. Solo nella terza e ultima ripresa, la cinese ha provato l'assalto per mandarla ko (l'unica chance che le era rimasta per vincere il match), ma in questa Olimpiade Imane è stata più forte di tutte le avversarie incontrate sul suo cammino e di tutte le polemiche del prima e del dopo match contro l'italiana Angela Carini, che ha abbandonato dopo 46 secondi perché un pugno le "aveva fatto malissimo". Sembra passato tanto tempo, in realtà sono trascorsi solo otto giorni da quel primo agosto: ora tutto questo è un ricordo. Imane Khelif, avvolta nella bandiera del suo Paese, è in trionfo sulle spalle del suo allenatore. Quando tornerà per la festa in Algeria, al collo avrà la medaglia d'oro delle Olimpiadi di Parigi 2024 (Ansa)

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Clamorosa protesta alle Olimpiadi, il Settebello dà le spalle alla giuria

Dopo i due appelli respinti dalla World Aquatics sulle decisioni arbitrali nella partita persa contro l'Ungheria, ai quarti, gli azzurri hanno ascoltato l'inno dando le spalle al tavolo della giuria. E' accaduto prima della partita contro la Spagna, valida per la classifica dal quinto all'ottavo posto. Subito dopo il via del match, il ct Campagna ha chiesto un time-out per permettere a Francesco Condemi di ricevere l'applauso dei compagni e del pubblico (immagini da RaiPlay)

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Stremato, ma salvo. Cane recuperato dall'Avisio

Avventura a lieto per un animale, sul confine tra Predazzo e Ziano di Fiemme, e incapace di portarsi a riva autonomamente. I vigili del fuoco volontari di Ziano di Fiemme lo hanno trovato ieri sera attorno alle 18:50 in stato di ipotermia e salvato, portandolo a riva dove ad attenderlo c’erano un veterinario, che gli ha prestato le prime cure, e l’abbraccio del suo padrone (foto Federazione dei vigili del fuoco volontari del Trentino )









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Famiglie Cooperative, rinnovato il contratto integrativo ma solo con la Cisl: interessati 1.900 lavoratori. Il no della Cgil

La Federazione esprime soddisfazione per l’intesa raggiunta con Fisascat e conferma la disponibilità a proseguire il dialogo con le sigle non firmatarie. Dal Sasso: «Percorso tortuoso ma abbiamo lavorato per una soluzione che va nella direzione di un miglioramento comune». Bozzato della Filcams: "Non possiamo accettare deroghe agli accordi nazionali a fronte anche di un peggioramento economico" (nella foto la stretta di mano fra Dalpalù e Bertolissi)