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A Fierozzo la 29esima Conferenza delle minoranze

Al centro del dibattito misure a sostegno della natalità, per un potenziamento dei collegamenti centro-periferia, di scuola, formazione, lavoro, e di politiche di sviluppo equilibrate, che tengano conto delle specificità di ogni valle e di ogni comunità del Trentino, con un particolare riguardo alla montagna





Gallerie

CIMBRI

Knöpln, il tombolo cimbro diventa arte

Già più di un secolo fa, risulta accertata a Luserna la presenza di una rinomata scuola di pizzo antico, denominato tombolo (in cimbro: Knöpln). Si narra che molti degli abiti più sontuosi delle dame dell’ Ottocento siano stati ricamati proprio dalle abili mani delle donne di Luserna. Contrariamente alle altre trine eseguite con un solo filo e con l’aiuto dell’ago, dell’uncinetto oppure dei ferri, questi merletti si ottengono mediante l’intreccio di un numero illimitato di fili. Anche a Luserna la lavorazione del pizzo e del merletto era un’arte molto radicata, supportata da una scuola che nel periodo di fine secolo scorso avviò a tale professione molte donne del paese che poterono così contribuire, con il loro lavoro, al sostentamento della famiglia, seppur in modesta parte.Gli eventi della prima metà del Novecento (incendio del 1911, prima guerra mondiale, opzioni, emigrazioni), portarono ad un abbandono di questa tradizionale lavorazione. Dal novembre 1996 il Kulturinstitut Lusern ha avviato un corso di tombolo, iniziativa che si è resa possibile grazie alla collaborazione e sapiente esperienza di due insegnanti di Rovereto (TN): Cesara Perini e Enrica Dalaiti. Grazie a questa iniziativa si è potuta recuperare anche parte dei disegni tipici locali e tutt’oggi, sotto la sapiente guida di Barbara Pierpaoli, la scuola di tombolo di Luserna continua la propria attività. Per questo tipo di lavorazione occorrono un tombolo, i fuselli, il filato, gli spilli e il disegno.

LADINI

Memorie di guerra nella comunità ladina

E' ancora visitabile a Moena la mostra allestita nell'ambito del Primo Centenario della Grande Guerra del 1914-1918, silenzioso ma eloquente monito sull'insensatezza di tutte le guerre

Dove: Teatro Navalge Piazza Navalge - Moena (TN) Quando: Dal 22 giugno al 27 ottobre 2019 Orario di apertura dal 22 giugno al 15 settembre tutti i giorni 10.00-12.30 e 15.30-19.00 tutti i mercoledì 21.00-23.00 dal 16 settembre al 27 ottobre tutti i sabati e le domeniche 15.00 - 19.00 Per informazioni: Museo Ladin de Fascia Istitut Cultural Ladin “majon di fascegn” San Giovanni di Fassa / Sèn Jan (TN) Tel. +39 0462 760182 E-mail: museo@istladin.net

LADINI

Campagna: "Boschieres per delet, segureza da profescionist"

La Provinzia autonoma de Trent l'à lurà fora n codejel che à inom "Boschieres per delet, segureza da profescionist". Na curta lingia de la regoles de basa per la segureza canche se bat jù n èlber La relazions lurèdes fora da l’Osservatorie provinzièl su la desgrazies sul lurier e su la malatìes profescionèles met al luster che, tel setor del bosch, sozet n gran numer de desgrazies ence granes. N muie de chesta desgrazies les revèrda boschieres zenza gran esperienza, che laora tel bosch per besegnes privac, o aboncont no delaìte de na atività profescionèla. Chest vegn a esser na gran spenta per se dèr jù de più acioche vegne slarià fora informazions per chel che vèrda i risesc spezifics leé a la ativitèdes tel bosch e la precauzions da tor soraldut per chi che fèsc chesta ativitèdes fora dal contest profescionèl. Per chest, la Provinzia Autonoma de Trent l’à lurà fora n codejel che à inom “Boschier per delet, segureza da profescionist”. Chest no pel ge fèr front en dut e per dut a na formazion de basa fata coche carenea, ma l’é na sumèda de gran valuta de la regoles de basa per la segureza di operatores e di terc canche se bat jù piantes.

CIMBRI

Allz daz guat vodar ünsar earde

Hattar lust zo kocha bahémme a gesùntz güatzle un hatt da huam lai a par öala, a tòkkle smaltz, a tatza milch un nicht åndarst? Azzar sait gånt zo venna di Giulia von Kastelé hattar sa allz daz sèll bodar nützt zo khocha eppaz asó guat ke 'z bar njånka rivan abezokhuala ke dar bartetz sa håm gèzzt. Ja, ombrómm von såntza 13 von höbiat a naügez geschèft boda hoazt "Natura in vasetto" hatt offegitånt atz Lavròu. In an uatzegez glesle izta quàse allz daz sèll boma nützt zo kocha an guatn turt un vil åndarz gesüasega. Ma nètt lai ditza: auzosoffa a guata pasta izta njånka mengl zo saltza 'z bazzar, allz iz sa boróatet. Di Giulia boróatet o marmelàde un gièzza untar öl, allz gimacht pitt daz guat vodar ünsar earde, süachante hèrta zo venna di pestn prodùkte, gimacht daz merarste atta Zimbar Hoachebene odar boda khemmen vodar ünsar provìntz. 'Z iz bichte azta djunge laütn azpe di Giulia gloam no ke in di khlumman lentla vodar ünsar provìntz, vo bo finn vor biane djar di laüt håm hèrta vortgimochtgian, di djungen mangen no machan a lem.









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l'allarme

Trento, il carcere scoppia. Aumentano anche le detenute

La garante provinciale Antonia Menghini: “Raggiunte più volte le 380 presenze”. Preoccupa pure la carenza dell'organico, in particolare di agenti di polizia penitenziaria. Nell'ultimo anno nella casa circondariale di Trento sono diminuiti gli atti di autolesionismo