agricoltura

Vignaioli del Trentino, Clementina Balter: «Prioritario aiutare i giovani che vogliono mettersi in proprio»

La nuova presidente del consorzio delinea gli obiettivi da raggiungere durante il suo mandato: «Confidiamo molto sull’apertura della stagione estiva con l’arrivo dei turisti» (foto Consorzio Vignaioli del Trentino)


Carlo Bridi


TRENTO. La presidenza del consorzio dei vignaioli del Trentino torna alla famiglia Balter. Fino a 10 anni fa il presidente era Nicola Balter, dopo un decennio di presidenza di Lorenzo Cesconi, ora la presidenza torna ai Balter, e precisamente alla figlia di Nicola, Clementina, che per 9 anni è stata componente del consiglio di amministrazione e nell’ultimo biennio vicepresidente. Clementina Balter è mamma di due splendidi bimbi, ma trova anche il tempo per dedicarsi all’importante compito di rappresentare le 65 aziende dei vignaioli trentini aderenti al Consorzio. Alla neo presidente abbiamo posto alcune domande.

Innanzi tutto, lei ha dichiarato subito dopo la nomina di voler portare avanti quanto fatto finora. In che modo?

«Va premesso che sono stata coprotagonista dei grandi cambiamenti. In questo decennio abbiamo trasformato l’associazione in Consorzio, abbiamo una sede nostra ad Aldeno, siamo usciti dal Consorzio vini e siamo diventati interlocutori dell’ente pubblico per il settore degli artigiani del vino come ci piace chiamarci. Il nostro impegno proseguirà su due fronti: da una parte la rappresentanza nei rapporti con le istituzioni che ci riconoscono come entità autonoma, dall’altra vogliamo essere sempre più attenti al supporto burocratico degli associati con un’attenzione particolare rivolta ai giovani che intendono mettersi in proprio. Per questo ruolo abbiamo 3 giovani consiglieri che grazie alla comune scuola di San Michele possono sviluppare dei rapporti proficui partendo dall’amicizia.

Come intende rafforzare il ruolo del Consorzio?

«Vorremmo essere sempre più interlocutori credibili dell’ente pubblico per portare avanti le nostre scelte che si basano sull’alta qualità che non può essere mai a scapito della commercializzazione facendo forza sui 65 nostri associati». 

Resta il problema del rapporto con il Consorzio Vini del Trentino, come pensa di muoversi visti i difficili rapporti del passato?

«Un mese fa, in occasione della nomina del loro nuovo vice, abbiamo avuto un incontro in remoto; è stato un incontro che non è andato male, anzi è stato positivo e sereno e ci siamo lasciati con l’impegno di sentirci ancora sui vari temi di comune interesse».

Sicuramente un fronte su cui unire le forze è quello della promozione

«La linea di pensiero è quella del passato, premessa doverosa. Credo che uno dei primi temi che dovremo affrontare nel rinnovato Cda è proprio quello della promozione anche in vista della Mostra dei Vini che si sta pianificando».

La categoria dei vignaioli è quella che ha sofferto più di altre con le chiusure dei canali Horeca: si stanno muovendo le cose?

«Si dobbiamo dire che il mese di maggio le cose si sono mosse bene con l’apertura di diversi locali ma confidiamo molto sull’apertura della stagione estiva con l’arrivo dei turisti che per noi vuol dire consumatori».













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