il bilancio

Vespa samurai per combattere la cimice asiatica: “Esperimento promettente”

Lo staff della Fondazione Mach ha tracciato un bilancio sul primo anno della lotta biologica contro la cimice asiatica con il metodo biologico



SAN MICHELE ALL’ADIGE. Il risultato del primo anno di lanci della “vespina samurai” per combattere la cimice asiatica avvenuto nell’estate 2020 è considerato “promettente” dallo staff della Fondazione Mach che ha tracciato un bilancio sul primo anno della lotta biologica contro la cimice asiatica con il metodo biologico.

Il lancio è avvenuto in contemporanea in tutte le regioni del Nord Italia nell’ambito del programma nazionale di lotta biologica approvato dal Ministero dell’Ambiente. Per quanto riguarda il Trentino “dopo i lanci nel 30% dei venti siti individuati dai tecnici, i risultati come detto sono molto promettenti ben oltre le aspettative”, affermano i tecnici Fem.

Dai risultati preliminari del monitoraggio post rilascio delle vespine, è emerso chiaramente l’efficacia degli individui rilasciati nel localizzare e parassitizzare le ovature di cimice asiatica e nel diffondersi sul territorio, cosa questa non affatto scontata. Altro aspetto importante: non sono state osservate parassitizzazioni su altre specie.

Va peraltro rilevato, ricordano i tecnici della Fem, che l’utilizzo della vespa antagonista è avvenuto in coincidenza con un’annata complessivamente buona per la gestione della cimice nei meleti. Tant’è che anche nelle zone dove non si sono effettuati dei lanci del parassitoride, i danni sono stati contenuti e gli interventi con antiparassitari assai ridotti. I dati ci dicono che a fronte del 5,7% dei frutti danneggiati nel 2019, nel 2020 la percentuale media è calata all’1,7%.

Entro la fine del 2020 tutti i risultati sono stati trasmessi al Ministero dell’Ambiente per la valutazione e da questa dipenderà anche il rinnovo dell’autorizzazione al lancio dell’antagonista nell’anno in corso. Ora con il nuovo Ministro e le nuove competenze del Ministero, si tratterà di vedere quanto il nuovo ministro tecnico impiegherà per capire l’importanza di proseguire con questa campagna.

Ma alla Fondazione Mach non si vuole perdere tempo, si è già iniziato l’allevamento della vespina samurai in previsione dei lanci della prossima primavera- estate, ed il gruppo che lavora al progetto Swat, finanziato dalla Provincia, sta elaborando ulteriormente i dati dei monitoraggi post rilascio, che come detto promettono molto bene nonchè le strategie più idonee per il lancio.

"Certo”, afferma il dirigente del Ctt di Fondazione Mach, Claudio Ioriatti, “ci vorrà qualche anno per raggiungere una situazione di equilibrio, cosa che sarà favorita anche dalla presenza di un altro parassitoide alloctono che è stato trovato dai ricercatori della Fem sui frutteti trentini nel 2020, anche questo proveniente dall’estremo oriente e che da buone prospettive”.

Il buon risultato, fanno notare alla Fem, è frutto di un costante controllo dei frutteti da parte dei tecnici, ma anche da parte dei frutticoltori in quanto è importante che la situazione dei propri appezzamenti sia costantemente monitorata. L’azione è favorita con la registrazione dei controlli tramite apposita app realizzata e messa a disposizione da Fem.













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