«Sait licenzia, ma esternalizza il lavoro»
La denuncia di un’ottantina di lavoratori e della Cgil che hanno incontrato Dorigatti e i capigruppo in Consiglio provinciale
TRENTO. Sono arrivati in ottanta. In mano uno striscione che chiedeva dignità, nel cuore la speranza che ancora sia stata scritta la parola fine. I lavoratori del Sait guidati da una delegazione della Cgil e della Filcams hanno incontrato il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti e una decina di consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione.
Pesante, invece, l’assenza della giunta provinciale, mancavano gli assessori competenti Tiziano Mellarini e Alessandro Olivi. E mancava anche il presidente Rossi che, però, è stato intercettato fuori dai lavoratori e che ha dato rassicurazioni sulla sorveglianza da parte della Provincia: «Chiediamo chiarimenti al Sait, delle volte riceviamo risposte altre volte meno. Ma noi su questa vicenda ci siamo sempre. Ci vuole un piano industriale. L’azienda deve metterlo a punto, su questo non ci piove». Nel pomeriggio anche Olivi ha chiamato Caramelle per rassicurarlo: «I lavoratori devono stare tranquilli. Noi ci siamo e seguiamo questa vicenda con molta attenzione».
I lavoratori, però, ieri hanno voluto manifestare tutta la loro incertezza per come andrà a finire la vertenza sugli esuberi al Sait, ma anche la loro rabbia per il fatto che, mentre loro sono in cassa integrazione al lavoro al posto loro ci sono dipendenti di un’altra cooperativa, la Movitrento, e della Gol srl, pagati di meno e con minori garanzie. La folta delegazione era guidata dal segretario provinciale della Cgil Franco Ianeselli e da Roland Caramelle della Filcams Cgil. Non c’erano le altre due sigle sindacali, Uiltucs e Fisascat Cisl, a dimostrazione che sulla vicenda Sait i sindacati non sono sempre uniti.
Caramelle ha subito esordito attaccando l’azienda, colpevole a suo dire che aver tagliato i posti di lavoro senza che vi fosse un calo del lavoro: «Sait si sta comportando peggio di una multinazionale. Tra poche settimane arriveranno le lettere di licenziamento. Eppure, il lavoro non è diminuito, anzi, ma i cassintegrati sono stati sostituiti dai dipendenti Movitrento, la cui presidente è Marina Gastaldo e dai dipendenti della Gol. Abbiamo mandato una segnalazione all’Ispettorato del Lavoro di Trento e alla Procura della Repubblica. Usiamo il condizionale perché se questi comportamenti fossero verificati sarebbero molto gravi».
Ianeselli, invece, ha sottolineato il fatto che il comportamento del Sait nulla ha a che fare con i principi tanto sbandierati dalla Cooperazione: «L’azienda finora non ha messo risorse per la riqualificazione dei lavoratori e per il loro sostegno e, soprattutto, è rimasta sorda e non ha voluto trattare sul numero degli esuberi che sono eccessivi anche considerando che il mercato è già cambiato». Ivo Berengan della Rsu ha aggiunto: «Devono tirare fuori il piano industriale. Il progetto. Altrimenti si rischia che tra pochi mesi dichiarino altri esuberi».