economia

Per il Gruppo Itas un bilancio in crescita nonostante la pandemia

Approvato il documento economico che fa segnare un incremento del patrimonio netto, l’utile supera i 26 milioni. Soddisfatto il presidente Lorenz: «Nell’anno in cui festeggiamo i 200 anni di vita della nostra Mutua questi risultati ci consentono di guardare al futuro con serenità e ottimismo»

L'INTERVISTA: presidente e amministratore delegato



TRENTO. È un bilancio che mostra tutta la solidità finanziaria e patrimoniale del Gruppo Itas, quello approvato dal consiglio di amministrazione della compagnia assicuratrice più antica d’Italia e che testimonia la forza di un Gruppo capace di affrontare, senza farsi intimorire, le incertezze dell’anno, il 2020, più difficile nella storia recente dell’economia mondiale. I risultati illustrati sono in decisa crescita, come dimostrano le cifre più importanti del documento economico: il patrimonio netto è salito di quasi il 30 per cento, l’utile netto supera i 26 milioni di euro e il solvency ratio (che indica la solvibilità della compagnia, in buona sostanza la solidità) è cresciuto di 47 punti rispetto all’anno precedente, arrivando al 184%.

Tutti motivi di grande soddisfazione per il presidente Itas Mutua Fabrizio Lorenz: «E’ con grande orgoglio che il Consiglio di amministrazione, nella seduta del 30 marzo 2021, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2020, maturato in un contesto di forte incertezza dovuto all’emergenza sanitaria. Ciononostante, grazie all’impegno di tutti i dipendenti e della rete agenziale, il nostro Gruppo ha saputo restare come sempre al fianco dei propri soci assicurati, al contempo consolidando ulteriormente il patrimonio netto. Nell’anno in cui festeggiamo i 200 anni di vita della nostra Mutua, la Compagnia assicuratrice più antica d’Italia, questi risultati ci consentono di guardare al prossimo futuro con serenità e ottimismo».

L’amministratore delegato e direttore generale Alessandro Molinari sottolinea gli importanti risultati di crescita della redditività e del patrimonio, «ottenuti in un contesto sanitario e macroeconomico molto difficile, ove i nostri agenti hanno saputo fornire un servizio di prim’ordine ai nostri soci assicurati». «Un plauso – commenta - va fatto al personale dipendente e all’intera rete degli intermediari per aver contribuito in modo deciso alla gestione, anche attraverso l’utilizzo di servizi digitali innovativi, curando i rapporti con i soci assicurati in un anno estremamente difficile a causa della pandemia. La vicinanza di ITAS ai propri soci e al territorio si è manifestata anche attraverso il sostegno economico di molte iniziative rivolte in particolare all’ambito sanitario, spesso condotte da enti del terzo settore». Per l’amministratore delegato è importante evidenziare anche come nel bilancio relativo al 2020 si sia già consolidata una crescita ulteriore del settore welfare, con particolare riferimento al Fondo Pensione aperto Plurifonds (+17,9% di raccolta) e alle polizze di copertura rischio morte e della non autosufficienza.

 

I numeri in sintesi

Il Gruppo chiude con un utile netto consolidato di 26,4 milioni euro. Nell’esercizio appena concluso si è registrato un deciso incremento del risultato del saldo tecnico nel segmento dei rami danni, nonché un importante contributo da parte del segmento dei rami vita. Il risultato dell’esercizio e le azioni a diretto sostegno del capitale hanno comportato un rafforzamento del patrimonio netto che raggiunge i 503,2 milioni €, in aumento rispetto al 31.12.2019 di 111,9 milioni € (+28,6%). Il Solvency Ratio di Gruppo si attesta al 184% (137% al 31.12.2019) con un surplus di capitale di 374 milioni €, in miglioramento di ben 47 punti rispetto al 31.12.2019.

 

Il segmento danni

I premi nei rami Danni ammontano nell’esercizio a 779,9 milioni €, in calo del 6,4% rispetto al 2019. Gli effetti di tale andamento derivano da un lato dal marcato rallentamento dell’economia che ha evidentemente comportato riflessi sul comparto assicurativo (in particolare i rami Auto sono stati trainati al ribasso per il crollo delle immatricolazioni), nonché da una politica industriale che sta riformando determinati rischi con andamenti tecnici non soddisfacenti. Si evidenzia inoltre come si siano introdotte iniziative di "pricing” (definizione dei prezzi) a favore dei soci assicurati che hanno anch’esse contribuito al calo dei premi. Il Combined Ratio si attesta a 97,3% influenzato dal contenimento della sinistralità di competenza in particolare nel comparto Auto.

 

Il segmento vita

La raccolta netta Vita, comprensiva dei contratti di investimento, si attesta a 430,4 milioni € a conferma di una robusta attrattività del marchio. Le riserve crescono del +11,5% superando i 4,4 miliardi di euro. I premi del segmento Vita, comprensivi dei contratti di investimento, raggiungono 629,5 milioni di euro, un dato che risente positivamente dello sviluppo dei prodotti nei settori welfare e sanitario. Molto positiva, invece, la dinamica dei settori core: la crescita del fondo pensione aperto (Plurifonds), la cui raccolta è stata pari a 136,6 milioni (+17,9%) ha dato ulteriore impulso al patrimonio (+13,6% pari a 968,3 milioni di euro) ad esso dedicato. Anche le nuove adesioni hanno registrato un importante incremento portando il numero degli aderenti a superare le 83 mila unità. Il fondo pensione aperto si conferma pertanto uno dei prodotti di punta del Gruppo ITAS, in grado di fornire risposta ai soci assicurati su un tema così importante come quello previdenziale. Il presidente di ITAS Vita Giuseppe Consoli ha espresso ampia soddisfazione per i dati del bilancio 2020 rimarcando «l’alta qualità dell’offerta di ITAS nelle coperture legate alla tutela della vita umana e della salute, due ambiti nei quali la Compagnia concentrerà sempre di più i propri sforzi futuri per offrire ai soci assicurati una protezione che li tuteli a 360 gradi».













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