i dati

Oxfam: poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi

Il rapporto pubblicato in occasione del World economic forum di Davos. I patrimoni dei miliardari è cresciuto da 13.000 a 15.000 miliardi di dollari in soli 12 mesi


di Carlo Bridi


TRENTO. Come da tradizione, Oxfam, pubblica con tempestività in occasione del World economic forum di Davos, il suo rapporto annuale sull’evoluzione di ricchezza, fame e povertà nelle varie parti del Pianeta. E’ un rapporto impietoso che mette in evidenza dati sempre più pesanti sulla contraddizione fra i ricchi e poveri. I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

“Nel solo 2024, sottolinea il Rapporto Oxfam la ricchezza dei miliardari è cresciuta, in termini reali, di 2.000 miliardi di dollari e l’Italia è il Paese delle ‘fortune invertite’”.

Nel 2024 “la ricchezza dei miliardari è cresciuta, in termini reali, di circa 5,7 miliardi di dollari al giorno, a un ritmo tre volte superiore rispetto all’anno precedente. Ogni settimana, in media, si sono configurati 4 nuovi miliardari”. Allo stesso tempo “il numero assoluto di individui che vivono sotto la soglia di povertà di 6,85 dollari al giorno è oggi lo stesso del 1990, poco più di 3,5 miliardi di persone e, con il ritmo attuale, ci vorrebbe più di un secolo per portare l’intera popolazione mondiale sopra tale soglia. Anche il rallentamento del tasso di riduzione della povertà estrema (condizione in cui versa chi non dispone di risorse superiori a 2,15 dollari al giorno) tende a consolidarsi, allontanando l’obiettivo di eliminare la povertà globale entro il 2030”. Sono questi i dati che emergono da “Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata”, il nuovo rapporto pubblicato da Oxfam, in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos e in concomitanza con l’insediamento alla Casa Bianca del miliardario Donald Trump, sostenuto dall’uomo più ricco del mondo Elon Musk.

Nel 2024 il numero di miliardari è salito a 2.769 rispetto ai 2.565 del 2023. Il valore dei loro patrimoni è aumentato da 13.000 a 15.000 miliardi di dollari in soli 12 mesi! Si tratta del 2° più grande incremento annuo di ricchezza riscontrato da quando i patrimoni miliardari sono monitorati. L’anno scorso la ricchezza dei 10 uomini più facoltosi al mondo è cresciuta, in media, di quasi 100 milioni di dollari al giorno.

Nell’anno 2024 Oxfam prevedeva la comparsa del primo trilionario entro un decennio, ma al tasso attuale di crescita della ricchezza estrema di trilionari ne avremmo cinque.

“L’incapacità di contenere la concentrazione di ricchezza tende a consolidare il potere nelle mani di pochi e generare paperoni trilionari – ha dichiarato Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia –. Un’inversione di tendenza è necessaria, ma il contesto politico la complica. La precarizzazione economica e la marginalizzazione culturale di ampie fasce della popolazione favoriscono proposte politiche identitarie – come quelle che si vanno radicando negli Stati Uniti, con la rielezione di Donald Trump, e nel vecchio continente – che mirano a creare artificiose contrapposizioni tra gli emarginati”. Così, “l’obiettivo di un’economia più inclusiva e una società più dinamica ed equa si allontana”.

“Ai super-ricchi piace dire che per accumulare enormi patrimoni ci vogliono abilità, determinazione e duro lavoro. Ma la verità è che gran parte della ricchezza estrema non è ascrivibile al merito – ha aggiunto Amitabh Behar, direttore esecutivo di Oxfam International –. Molti dei cosiddetti ‘self-made men’ sono in realtà eredi di grandi fortune, tramandate per generazioni. È per questo, ad esempio, che la tassazione irrisoria o nulla delle grandi eredità è contraria a qualsiasi criterio di equità e non fa che perpetuare un sistema in cui ricchezza e potere restano nelle mani di pochi”.

Siamo di fronte ad un nuovo colonialismo, sottolinea la SIR, agenzia di stampa della Chiesa italiana, Il sistema economico profondamente iniquo e squilibrato va caratterizzandosi per forme di moderno colonialismo che condizionano i rapporti economici tra il Nord ed il Sud globale. Lo dimostra un dato per tutti: i Paesi ad alto reddito controllano il 69% della ricchezza globale, nonostante rappresentino appena il 21% della popolazione del pianeta e la situazione è destinata a peggiorare visto il trend a livello globale.

Ma saranno tempi duri anche per l’ambiente in quanto il nuovo presidente americano ha annunciato il ritiro degli USA dagli accordi di Parigi sul clima.













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