La Provincia chiede al governo 17 milioni per i lavoratori trentini
Nell’incontro con il sottosegretario Nisini, l’assessore Spinelli ha presentato le tre richieste (proposte) della Provincia di Trento: detassazione degli aiuti anti Covid, stanziamento risorse economiche, niente centralizzazione delle politiche attive del lavoro. La senatrice si farà portavoce delle istanze trentine
TRENTO. Sono tre le richieste che il Trentino muove al governo per rilanciare l’economia del territorio. Le ha ribadite l’assessore allo sviluppo economico al sottosegretario al lavoro e alle politiche sociali, la senatrice Tiziana Nisini, nell’incontro in videoconferenza che si è svolto nella mattinata di mercoledì 14 aprile.
La prima proposta della Provincia è di emendare il nuovo decreto sostegni, in fase di definizione, col fine di detassare gli aiuti anti-Covid concessi dall'amministrazione provinciale ai lavoratori in difficoltà. «Come accade già per le imprese – ha messo in evidenza l’assessore Spinelli – anche per le indennità e i contributi assegnati ai lavoratori persone fisiche, vorremmo che si arrivasse a una defiscalizzazione, esentando il percipiente dal pagamento dell’Irpef. In questo modo il contributo netto sarebbe più consistente e il sostegno più utile per chi lo riceve».
La seconda proposta è la richiesta, da un lato, di rimpinguare le risorse anticipate dal Fondo di solidarietà trentino, pari a 14 milioni di euro di cassa integrazione versata ai lavoratori trentini nel periodo marzo-maggio dell'anno scorso. E, dall'altro, di ottenere il versamento delle risorse residue della cassa integrazione relative al triennio 2014-2016 che spettano alla Provincia sulla base delle norme nazionali di riordino degli ammortizzatori sociali. Si tratta di 3,7 milioni di euro, che l’assessorato intende utilizzare per le politiche attive del lavoro. In totale si tratta di oltre 17 milioni di euro che la Provincia chiede di avere. «Le risorse che chiediamo a Roma intendiamo destinarle al sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi economica», ha chiarito l’assessore.
La terza proposta è volta a evitare che il governo nazionale centralizzi le politiche attive del lavoro, lasciando invece alla Provincia la gestione delle stesse.
Il sottosegretario Nisini, da parte sua, si è detta disponibile a affrontare le questioni poste dalla Provincia e a parlarne in tempi brevi con il ministro del lavoro Andrea Orlando e con i vertici dell’Inps. L’esponente dell'esecutivo Draghi ha poi confermato un canale di dialogo diretto con l’assessorato per verificare i passi avanti rispetto ai temi del colloquio di ieri mattina.
L’assessore Spinelli, durante l’incontro, aveva al suo fianco Laura Pedron, dirigente del Dipartimento lavoro della Provincia, e Stefania Terlizzi, direttrice di Agenzia del lavoro.