I vignaioli: «Più attenzione al biologico» 

Ecco il documento presentato dal Consorzio con i suggerimenti per la manovra finanziaria



TRENTO. Il Consorzio Vignaioli del Trentino ha inviato un proprio documento relativo alla manovra finanziaria provinciale attualmente in discussione in Commissione. Ecco in sintesi alcune azioni che i Vignaioli ritengono necessarie per il settore vitienologico trentino.

1) Incentivi per sostenere la nascita di nuove aziende: i territori vitivinicoli più vocati e blasonati hanno una media di un imbottigliatore ogni 5 – 10 ettari vitati. In Trentino questo rapporto è di circa 1 ogni 70 ettari, doppio anche rispetto all’Alto Adige. Il Consorzio Vignaioli è convinto che solo aumentando il numero delle aziende che svolgono al proprio interno l’intero ciclo produttivo il “sistema Trentino” possa recuperare il gap venutosi a creare con altri territori. Un maggior numero di aziende imbottigliatrici artigiane consente infatti una maggior valorizzazione del prodotto e del territorio, prodotti più riconoscibili e vocazionali, più opportunità di sviluppo in ambito enogastronomico ed enoturistico, nuove opportunità imprenditoriali ed occupazionali.

2) Sostegno all’attività di formazione, ricerca e consulenza della FEM: il settore vitivinicolo è un settore complicato, in continua evoluzione, fortemente soggetto ai grandi mutamenti ecosistemici. In tal senso risulta fondamentale investire in conoscenza, in formazione, in ricerca e nelle azioni di trasferimento e consulenza.

3) Agricoltura biologica: il futuro dell’agricoltura di montagna, e della vitivinicoltura in particolare, non può che essere orientato alla qualità, alla sostenibilità e alla salubrità dei prodotti e delle produzioni. Vanno in tal senso favorite, supportate ed incentivate il più possibile le azioni volte alla transizione verso metodi di agricoltura biologica. In questo quadro il Consorzio chiede che siano previste in tutti i bandi maggiori premialità per le aziende biologiche o in conversione.

Il documento del Consorzio si chiude con un invito ad un maggior riconoscimento, nei bandi PSR e OCM, delle aziende - e loro Consorzi o Associazioni - che come i Vignaioli trasformano e commercializzano in maniera autonoma il proprio prodotto, nonché uno sforzo per ridurre il più possibile l’enorme mole di burocrazia a cui sono sempre più costrette le aziende agricole, mettendo in difficoltà specialmente le più piccole.













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