il punto

Gli agricoltori trentini in assemblea: «La politica ambientale sta rendendo il nostro lavoro insostenibile»

Il presidente di Confagricoltura Coller: «Il nostro impegno è da sempre quello di assicurare un reddito adeguato alle imprese agricole. Sì all’ecologia ma senza tagli produttivi»


di Carlo Bridi


TRENTO. Confagricoltura Trento ha chiamato a raccolta i propri soci ieri, venerdì 29 marzo, presso le Cantine Ferrari per fare il punto sulla tanto discussa Politica Agricola Comune (Pat), ma anche per tracciare le linee che dovrebbero contraddistinguere la nuova legislatura provinciale iniziata da poco. Sono intervenuti Herbert Dorfmann, europarlamentare e Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura. Questi ha sottolineato l’importante ruolo delle organizzazioni professionale agricole in questa fase che deve portare a cambiare l’impostazione della nuova PAC.

Tema centrale quello della sostenibilità che non può essere solo ambientale ma anche economica, come ha sostenuto Dorfmann, ormai vicino a una nuova candidatura, in quanto se non c’è la sostenibilità economica non c’è agricoltura. In Europa, ha ricordato l’eurodeputato, si decidono ben l’80% delle leggi agricole. Non è l’idea del Green deal che è sbagliata, il mondo agricolo vuole dare il suo contributo ad un’agricoltura più sostenibile ma l’approccio fortemente ideologico imposto da una certa ideologia verde non è accettabile.

“L’impegno di Confagricoltura è da sempre quello di assicurare un reddito adeguato alle imprese agricole; migliorare la sostenibilità ambientale ma senza tagli produttivi. Per questo vanno favorite la diffusione delle innovazioni tecnologiche che contribuiscano a far fronte alle sfide del cambiamento climatico, salvaguardando nel contempo i prodotti italiani ed europei nei confronti di una concorrenza non rispettosa delle regole che si è data l’Unione per la sicurezza alimentare, la tutela delle risorse naturali e del lavoro, il benessere degli animali”, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Trento Diego Coller

Ma qual è la situazione oggi – si è chiesto il presidente Coller -: “Anche per gli imprenditori agricoli trentini sta diventando insostenibile per l’onerosità legata ad una politica comunitaria troppo sbilanciata su una transizione ecologica e senza mettere a disposizione degli agricoltori strumenti di mitigazione economica”.

“Queste criticità erano state evidenziate fin dalle prime proposte della Pac da parte di Confagricoltura nazionale e anche da parte nostra, altri soggetti che in un primo momento avevano applaudito a questa riforma e oggi invece la criticano. Vorrei ribadire – ha sottolineato il presidente Coller – come il nostro comportamento sia stato assolutamente coerente nei confronti di tali decisioni: è da tempo che portiamo la nostra posizione in tutti i tavoli istituzionali”.

“Questi temi sono stati oggetto anche del Tavolo Verde dove abbiamo incontrato l’assessore Zanotelli insieme alle altre associazioni agricole e della cooperazione dove abbiamo ribadito con forza i problemi sul tavolo. Abbiamo trovato attenzione da parte dell’assessore, che avvierà un confronto serrato, attraverso la convocazione di specifici tavoli di lavoro, sui temi più caldi per trovare le giuste soluzioni: dalla Pac, alla manodopera, agli alloggi, alla gestione del rischio, ai settori in crisi e agli aspetti fiscali. Alcuni di questi su nostra espressa richiesta sono già in fase conclusiva, in particolare quello sul problema degli alloggi, di estrema necessità, e quello sul problema delle cabine dei trattori. Il nostro contributo è stato fondamentale per affrontare i temi trattati e tutelare i soci”.

“Il passo indietro da parte della CE sulla proposta di regolamento sui fitofarmaci dimostra che i problemi che stanno evidenziando gli agricoltori vanno risolti in larga misura a Bruxelles, è un’ottima notizia anche per noi in quanto le patologie con cui gli agricoltori trentini si stanno confrontando sono sempre più difficili e numerose. I frutticoltori e viticoltori trentini hanno sempre adottato principi della produzione integrata, minor numero di interventi possibili e principi attivi meno impattanti sull’ambiente. La riduzione del 50% dell’uso dei fitofarmaci avrebbe significato l’insostenibilità economica delle nostre produzioni. Ora è fondamentale accelerare sull’autorizzazione delle Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita) per il miglioramento genetico delle varietà vegetali, in particolare per la vite e melo”, ha concluso Coller.

I numeri di Confagricoltura. Assieme ad ACT rappresenta circa 2200 aziende, più del 25% della superficie viti-frutticola del Trentino, fanno parte della famiglia anche ASTRO, settore ittico, APOC, ovicaprino, AVICU TRENTO, allevamenti polli e conigli, AFLOVIT, settore florovivaistico, Associazione Apicoltori del Trentino e Consorzio dell’asparago bianco di Zambana. Inoltre ANGA, giovani agricoltori, e Associazione Pensionati ANPA.

Il fatturato totale del gruppo è stimato intorno ai 110 milioni e gli occupati 1500 unità.













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