Gelate, si è aperto lo scontro fra Cgil e Mezzacorona
Faggioni: «Tutele ai lavoratori, il Gruppo rifiuta il confronto» Maccari: «Non abbiamo danni gravi: lavoratori al sicuro»
TRENTO. Tra la Cgil e la direzione del Gruppo Mezzacorona si è aperta una vertenza inaspettata: sulle gelate. Inaspettata per i sindacati. E inaspettata, a suo dire, anche per il direttore di Mezzacorona, Fabio Maccari. In realtà l’affondo è stato di Manuela Faggioni, Flai-Cgil, che ha denunciato la chiusura del Gruppo rispetto a un confronto sulle misure di sostegno al lavoro dopo la grande crisi delle gelate.
«Mentre i sindacati dell'agricoltura insieme alla Provincia e alle Organizzazioni dei Produttori, da Melinda a Sant'Orsola, si organizzano per trovare forme di sostegno al reddito adeguate per i lavoratori che perderanno numerose giornate di lavoro a causa delle gelate - scrive in un comunicato la Cgil - il consorzio Valentina del gruppo Mezzacorona chiude la porta di fronte a qualsiasi confronto con le organizzazioni sindacali, privando nei fatti i 50 addetti delle possibilità di poter contare sulla rete di protezione straordinaria che si sta mettendo in piedi in queste settimane». E la segretaria generale di Flai-Cgil racconta anche i tentativi (inutili) di confronto con il direttore Maccari: «Abbiamo chiesto un incontro nel maggio scorso alla direzione del consorzio Valentina e a quella del Gruppo, per aprire un confronto su come gestire la difficile situazione. Dapprima la direzione ha rifiutato l'incontro in quanto non aveva ancora dati sufficienti per valutare la gravità del danno; a giugno c'è invece stato risposto, senza mezzi termini, che Valentina non è disponibile a qualsivoglia accordo su alcun tema con i sindacati».
Il direttore Maccari non ci sta e replica: «Ho già spiegato la cosa alla signora Faggioni quindici giorni fa e non capisco perché si ostini su questo punto. Il nostro magazzino dipende da vigneti e frutteti prevalentemente sull’asta dell’Adige, da Trento sud a Mezzocorona nord, dove non ci sono state terribili gelate. Qualche danno l’abbiamo avuto in valle dei Laghi, certo, e in Val di Cembra, ma nel complesso il danno nel magazzino è limitato. Quindi prevediamo di avere un raccolto un po’ scarso ma ai livelli di variabilità degli scorsi cinque anni. E questo vale anche per le giornate di occupazione dei lavori. E sinceramente mi pare che non sia il caso per noi di partecipare a un tavolo dove altre coop e aziende hanno diritto a discutere di danni catastrofici».