Festival, tanti record (e qualche pecca)
I top player ci sono, il pubblico è fantastico, gli eventi sono anche troppi. Manca solo un po’ di... Trentino
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA. Sì, proprio così. Il Festival dell’Economia quest’anno, come non mai, è stato un successo clamoroso, di pubblico, di critica, di adrenalina, di simpatia, di colore. Salvo poi essere terribilmente identico a se stesso, che è un po’ la sua fortuna e il suo limite. E che limite!
FESTIVAL come EVENTO, voto 9
Lo ha detto Federico Rampini, ma è stato solo il più rapido ad affermarlo: “Il Festival dell’Economia è il più bello del mondo”. E tutti gli ospiti, e il pubblico che sciama, e gli addetti ai lavori, e tutti quanti, sono concordi. Quant’è bello!
TOP PLAYER voto 7+
Sì, quanto ad attori protagonisti c’è un cast stellare: il premier Enrico Letta, la presidente della Camera Laura Boldrini, l’eterno “dottor Sottile” Giuliano Amato, il candidato presidente Ro-do-tà. C’è nientepopodimeno che Roberto Saviano (che muove folle da stadio e tiene i titoli sui giornali per tre-quattro giorni). E poi due nobel, Spence e Mirrlees (perché qualcuno deve pur parlare di economia). Bravi, bene, sette più.
SQUADRA OSPITI voto 6 (sulla fiducia)
Un sei striminzito perché i top player ci sono, sì certo, ci sono anche altri ragguardevoli ospiti, ma non viene rappresentato tutto il campo di gioco: eppure un Festival dovrebbe avere l’ambizione di offrirci un’inquadratura a 360 gradi. E invece no. Pensate che venerdì sera, in piena celebrazione del Festival dell’Economia, in un talk show su Rai Due si parlava del destino dell’Euro con economisti come Giulio Sapelli, Claudio Borghi, Michele Boldrin. Simpatici o antipatici, sono dei protagonisti. Potremmo citarne molti altri. Ma a Trento, al Festival, non c’erano. Perché?
BIPARTISAN, voto 4
Ebbene sì, benedetto Festival, hai vinto ancora una volta. Però manca sempre un grande pezzo di mondo. Dell’economia abbiamo detto. E della politica? Negli anni il Festival ha portato a Trento Prodi, Monti (anche quest’anno), Fornero, Amato, ora Letta. Ma in otto anni mai una volta una che si sia visto Silvio Berlusconi. E non dirci, caro Festival, che Berlusconi - si ami o si disprezzi, al Festival non deve interessare - non sappia parlare di economia. Ahi ahi ahi, Festival monco.
PRESENZA TRENTINA, voto 5
Se non fosse stato per Enrico Letta che ha citato il Trentino e le sue meraviglie a più non posso, fra Bruno Kessler, Beniamino Andreatta e innovazione e Pacher e incubatore e start up, ecco, se non fosse stato per i formidabili spot di Enrico Letta sarebbe stato difficile capire che il Festival più bello del mondo si stava svolgendo a Trento. Un grande evento con un cuore anche trentino non c’era. C’erano ampie tavole rotonde (quelle che hanno meno successo, in realtà) dove si sono affacciati di volta in volta Pacher, Gilmozzi, Andreatta. Ma erano minestroni. Eventi non pervenuti. Non bastasse, il Festival non ha neppure previsto uno spazio qualsiasi con Lorenzo Dellai, che del Festival è stato l’inventore. Qualcuno, qui a fianco, mi suggerisce che di Dellai non si sentiva la mancanza fra i relatori. Il problema è che Trento si è auto-cancellata dal nastro del Festival.
METEO voto 7
Il Festival si gioca quasi tutto al coperto e quindi non c’è pericolo di sospensione per impraticabilità del campo. Però (visto che siamo in febbraio, mica in giugno) si temevano nuvoloni e acquazzoni. Il cielo è stato clemente.
LINGUE voto 8
Intere lezioni in inglese seguite da quasi tutto il pubblico senza cuffie e capace di formulare al volo domande in inglese. È accaduto, giusto per fare solo un esempio, alla «lezione» di Haldane. Ottimo. Avanti così.
CONFRONTO voto 7
Il pubblico pone domande ai relatori: è la regola del Festival. Con qualche eccezione, si sa. Ma il premier Letta si è prestato al confronto in diretta, sapendo che non sarebbe arrivata soltanto l’innocente e folcloristica richiesta di Caterina Dominici, ma sarebbero volati anche gli F35, le domande sulle fondazioni, su VeDrò e sulla Siria. E la sua disponibilità è stata lodata. Ottimo. Perché non prevedere anche qualche confronto vero su alcuni temi? per esempio: visto che Roberto Saviano era già venuto a Trento, e tenuto conto che di infiltrazioni mafiose aveva già parlato, sempre a Trento, sempre al Festival, perché non mettergli di fronte che ne so il questore, il procuratore, qualcuno insomma con cui confrontarsi veramente?
SALE PICCOLE voto 3
Qualche grave errore di valutazione su alcuni appuntamenti. Delle star sono rimaste chiuse in minuscoli spazi, come nel caso di Laura Boldrini. Che errori!
POCHE DONNE voto 3
Ahi ahi Festival. Chissà perché a Boeri e a Laterza vengono in mente così poche protagoniste al femminile? A proposito, perché cito solo loro due? Se c’è anche qualche trentino che decide ancora qualcosa sul Festival dell’Economia mi mandi una mail a p.mantovan@giornaletrentino.it