Crisi economica: la pandemia colpisce il 90% dei giovani imprenditori trentini
I Giovani Imprenditori del terziario di Confcommercio Trentino chiedono alla Provincia un fondo speciale per il sostegno e il rilancio della giovane impresa: “Per non creare un buco generazionale di chi ha davanti un'intera vita professionale”
TRENTO. I Giovani Imprenditori del terziario di Confcommercio Trentino chiedono alla Provincia di creare un fondo speciale per il sostegno e il rilancio della giovane impresa, “per non creare un buco generazionale di chi ha davanti un'intera vita professionale”.
"In primis - afferma il presidente Paolo Zanolli - per sostenere la categoria in senso lato ed in seconda istanza per permettere alle imprese appena nate di non dover cedere e chiudere sotto il peso della crisi determinata dalla pandemia, considerato che esse stesse sono fonte di occupazione e partecipano attivamente alla creazione del Pil provinciale”.
I giovani imprenditori sollecitano che possano rientrare nell'accesso a forme di sostegno gli affitti, le utenze ed il costo del personale. Tra gli investimenti per la ripartenza - a loro giudizio - vanno considerati quelli per tecnologie e strumenti digitali e quelli per la formazione per l'imprenditore e i suoi collaboratori.
L'osservatorio dei Giovani imprenditori indica che, nel 2020, l'87% del totale delle giovani aziende risultava colpita direttamente dalla crisi, il 71% delle imprese non ha potuto attuare lo smart-working, il 43% non ha potuto accedere a sussidi o forme di ristoro, il 30% del totale ha perso più dell'80% di fatturato ed il 25% tra il 50% e l'80%. Il 47% dei titolari ha dichiarato di essere a rischio cessazione attività ed il 90% ritiene che non siano stati fatti da parte delle istituzioni statali e locali interventi economici sufficienti a sostegno delle imprese.