Credito cooperativo, ok al nuovo contratto
Accordo con Federcasse: aumenti medi mensili di 85 euro per circa 2000 addetti in Trentino. I sindacati: «Ora lavoriamo per definire subito i rapporti con Ccb»
TRENTO. Dopo una lunga maratona durata 54 mesi, il sistema del credito cooperativo (che in Trentino riguarda circa 2000 dipendenti) ha da mercoledì sera un nuovo contratto che prevede un aumento medio mensile di circa 85 euro.
La Fabi (il sindacato più rappresentativo nel settore del credito cooperativo) rivendica il fatto che non sia stata ridotta «la base imponibile retributiva per il calcolo del trattamento di fine rapporto (tfr). Non sono stati accordati interventi di solidarietà né altre riduzioni delle retribuzioni per finanziare il Focc (Fondo per l'occupazione). Per quanto riguarda la mobilità, passa da 30 a 50 chilometri la distanza entro la quale la banca può disporre il trasferimento del personale (con età inferiore a 45 anni e 22 anni di servizio) senza il consenso del lavoratore. Tale facoltà - continua la Fabi - non può essere reiterata dalla banca entro i 12 mesi dalla disposizione. Una giornata di "ex festitivà" (parti a 7 ore e mezza) viene destinata alla Banca del tempo a tutela delle esigenze personali del lavoratore oltre che a supporto di azioni positive dei lavoratori. Novità positive anche per i lavoratori giovani: dal prossimo anno quelli assunti con contratto di inserimento tra il 2015 e il 2018 avranno una busta paga "piena" in linea con le tabelle economiche dei colleghi di maggior esperienza».
Definito il contratto con Federcasse, si apre ora la partita dei rapporti con i nuovi gruppi bancari: «Le nuove procedure di confronto all’interno dei Gruppi Bcc - spiega il coordinatore di Sab Fabi di Trento Domenico Mazzucchi - dovranno consolidare e valorizzare le relazioni sindacali nel settore del credito cooperativo, che per radicamento sul territorio e per la particolare evoluzione storica vede da sempre nelle risorse umane un elemento identitario che ne ha caratterizzato la peculiarità valoriale nel modo di operare. Serve pertanto avviare rapidamente un confronto organico con la nuova controparte Cassa centrale banca per entrare nel merito delle materie negoziali di gruppo stabilite dal nuovo contratto nazionale, a partire dai contenuti del piano industriale».
«Siamo soddisfatti per un accordo che arriva dopo una lunga e non facile trattativa» – ammette dal canto suo il segretario trentino della Fisac Stefano Guolo. «Si tratta comunque di un'intesa ponte visto che scadrà alla fine di quest'anno e che è stata raggiunta grazie al senso di responsabilità di tutte le parti. Ci auguriamo fin da ora che il prossimo rinnovo avvenga in tempi congrui per tutti i dipendenti del settore».