Cooperazione, Marina Mattarei in corsa 

L’esponente dell’area critica pronta a candidarsi per la presidenza. Sempre più probabile la discesa in campo di Tonina



TRENTO. Ci risiamo. Con la primavera arriva la scadenza del mandato di Mauro Fezzi alla guida della Federazione della Cooperazione Trentina. Il traghettatore non ne vuol sapere di ripresentarsi e ha annunciato per tempo di voler dare l’addio. Ma i suoi due anni passati sulla tolda della nave di via Segantini non sono serviti a mettere d’accordo tutte le anime della Cooperazione. Tanto che l’agognato candidato comune sembra allontanarsi. La parte tradizionalmente critica, quella che si è sempre schierata contro la maggioranza e chiede il ritorno ai valori più profondi della Cooperazione. La parte che si riconosce in Geremia Gios, Marina Mattarei e Giuliano Beltrami sembra pronta a schierare un proprio candidato di peso, proprio la pasionaria Mattarei che ha lottato per la trasparenza anche in seno all’Itas, dove è delegata. La discesa in campo di una candidata di peso del gruppo sembra allontanare la possibilità di trovare un candidato che possa fare sintesi tra le due anime della Cooperazione trentina. Dietro le quinte si faceva il nome di Mario Tonina come candidato più probabile per uscire dall’empasse. Ma ora si tratta di vedere se si arrriverà ancora una volta a una conta, oppure se le due anime riusciranno a trovare un accordo.

Tonina si tiene defilato, ma da mesi ha confessato che sta valutando la possibilità di candidarsi. Marina Mattarei, invece, era già uscita allo scoperto insieme a Giuliano Beltrami, altro esponente dell’area più sociale della Cooperazione, candidando Pancher contro Diego Schelfi al momento della sua ultima elezione. In quell’occasione la minoranza venne sconfitta, ma non mollò. Lo stesso Geremia Gios nel 2015 aveva lanciato un manifesto per una nuova Cooperazione. Venne, però, sconfitto nella corsa alla presidenza da Giorgio Fracalossi, presidente della Cassa Rurale di Trento nonché di Cassa Centrale. Dopo pochi mesi, però, Fracalossi ha deciso di lasciare proprio perché si profilava all’orizzonte il progetto di costituzione di un gruppo bancario cooperativo proprio guidato da Cassa Centrale. Così la Cooperazione è stata affidata al traghettatore Fezzi. Durante il suo mandato è stato modificato lo statuto e si è cercato di rendere la Cooperazione più democratica e rappresentativa di una realtà che è cambiata.

Adesso, però, è arrivata l’ora della verità. E le due anime della Cooperazione non sembrano trovare una sintesi, come si dice in linguaggio felpato. L’accordo, quindi, è lungi dall’arrivare. Nel frattempo due papabili esterni, come l’ex dirigente provinciale Paolo Spagni, che aveva collaborato proprio alla stesura del nuovo statuto, e il presidente del Consorzio Lavoro e Ambiente, Germano Preghe, si sono sfilati. Così, adesso che il tempo si sta esaurendo, sembra che si tornerà alla conta tra le due fazioni.

Da una parte Marina Mattarei e dall’altra, forse, Mario Tonina che siede ancora in Consiglio provinciale. Un impegno, però, che potrebbe finire a ottobre visto che il suo partito, l’Upt, non versa proprio in uno stato di salute ottimale. Comunque le posizioni si dovranno definire a breve. (u.c.)













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