Annunciati 31 esuberi alla Zf Marine di Arco

Nel piano aziendale della multinazionale tedesca c’è pure un drastico taglio nella sede padovana di Selvazzano: altri 65 lavoratori a rischio



ARCO. Giornata drammatica quella di ieri per la Zf Marine di Arco: l’azienda ha annunciato un piano di tagli che prevede ben 31 esuberi, a cui si aggiungono i 65 licenziamenti chiesti nella fabbrica di Selvazzano, nel padovano. In pratica si vuole mandare a casa un quarto della forza lavoro. In tutto dalla Zf (ex Monteverde) verranno espulsi 96 lavoratori. La crisi del settore meccanico continua dunque a colpire duro e sembra, purtroppo, durare in eterno. La brutta notizia è stata data dai rappresentanti della Zf-Italia, fra cui il presidente Albertini, ieri durante un incontro nella sede aziendale di Caselle, anche alla presenza delle Rsu. Il piano aziendale della multinazionale tedesca non prevede soltanto 96 esuberi, ma anche la ridiscussione totale, al ribasso, della parte economica del contratto integrativo, firmato a Padova solo dalla Fiom-Cgil e dalla Fim-Cisl, in Trentino invece anche dalla Uilm-Uil.

Immediata la risposta da parte dei sindacati di categoria. Oggi assemblea dei dipendenti e quasi sicura mobilitazione dei lavoratori con una serie di scioperi da programmare per i prossimi giorni. «Proclamiamo lo stato di agitazione perché i termini e i modi usati dai rappresentanti dell’azienda non si sono mai visti nella storia delle relazioni industriali» è scritto nel documento firmato dai sindacati della sede veneta.

La Zf è nata nel 1915 a Friedrichshafen, sul lago di Costanza, in Germania, ed è stata fondata dal conte Ferdinand Von Zeppelin, il nobile che ha anche ideato e progettato i primi dirigibili. In Italia La Zf è arrivata negli anni Cinquanta. Attualmente, a Selvazzano, produce invertitori per motori marini, ma, in passato, ha prodotto anche trasmissioni di motori per l’Alfa Romeo e per la Giulietta Sport degli anni 60, in particolare. Oltre allo stabilimento di Arco, la Zf in Italia ha altre sedi a Milano-Assago e a Torino-Villar Perosa. «La risposta dei lavoratori sarà dura e compatta» annuncia Gianni Castellan, segretario padovano della Fim. «In passato alla Zf ci sono stati altri licenziamenti. Sia in Cisl che in Cgil nessuno di noi si aspettava una svolta aziendale così drammatica per i dipendenti pur in questi tempi di crisi. Ma l’ultima parola spetta ai 270 lavoratori dello stabilimento di Caselle e ai loro colleghi dello stabilimento di Arco, che si riuniranno già questa mattina. Una cosa è certa: il processo di ristrutturazione così come ci è stato presentato ieri lo rimandiamo all’azienda: 96 licenziamenti sono troppi e l’attuale salario mensile, che è già troppo basso rispetto agli ultimi aumenti del costo della vita, non può essere modificato verso il basso».

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