Violenza di genere, sottoscritto il Protocollo d'intesa trentino
Si tratta del quinto rinnovo dell'accordo tra istituzioni, che prevede anche un ampliamento delle istituzioni che vi fanno parte
TRENTO. È stato sottoscritto questa mattina il "Protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza di genere in Provincia di Trento". L'obiettivo dell'accordo, che è al quinto rinnovo, è quello di monitorare e comprendere meglio l'ampiezza del fenomeno in provincia di Trento, ma anche quello di formare gli operatori.
Da quest'anno - si legge in una nota - hanno sottoscritto il Protocollo anche la Questura di Trento, il Comando provinciale dei carabinieri, la Federazione trentina della cooperazione e la Fondazione Bruno Kessler. Gli altri firmatari sono la Provincia di Trento, il Commissariato del governo, le Procure di Trento e di Rovereto, il Consorzio dei comuni trentini, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari e l'Università di Trento.
"Attraverso il rinnovo e l'ampliamento di questo protocollo vogliamo consolidare il sistema di raccolta dati condiviso, la sensibilizzazione e la formazione di tutti coloro che, a vario titolo, possono essere coinvolti nei casi di violenza sulle donne. Solo unendo le forze possiamo contrastare questo fenomeno", ha affermato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.
In Trentino ad oggi ci sono due Centri antiviolenza, uno a Trento e l'altro aperto pochi giorni fa a Rovereto, e due punti periferici a Cles e a Cavalese. Sono due, invece, i servizi residenziali per donne vittime di violenza ad indirizzo segreto (le cosiddette "case rifugio"). Inoltre, esiste il servizio Centro per uomini autori di violenza, che dal primo ottobre 2023 è interamente finanziato da risorse provinciali in modo strutturale.