Violentata a 15 anni mentre torna a casa da scuola in bici, dieci giovani sottoposti al test del Dna
La giovane, portata in ospedale sotto shock: "uno dei due aggressori ha i capelli rasta"
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BOLZANO. Una ragazzina di 15 anni è stata aggredita e violentata mentre tornava a casa da scuola in bicicletta. Il fatto è avvenuto in pieno giorno, lunedì pomeriggio (6 maggio), poco dopo le 14 lungo la pista ciclabile che corre nei pressi dello stadio Druso, lungo il vecchio tracciato della ferrovia per Merano. Nessuno, tra gli altri passanti, si è accorto di nulla. La studentessa sarebbe stata aggredita nei pressi del “ponte giallo”.
Secondo il racconto dell’adolescente ad agire sarebbero stati due stranieri di colore. Uno l’avrebbe colpita con un pugno in pieno viso (per poi allontanarsi di corsa), il secondo avrebbe trascinato la ragazzina dietro una collinetta che preclude la vista a chi passa lungo il tracciato principale della ciclabile.
Dopo essere stata colpita in viso la quindicenne sarebbe stato trascinata dietro la collinetta e violentata. Come detto nessun passante si è accorto di nulla. Per il momento gli inquirenti sono alquanto riservati. Ieri il procuratore Giancarlo Bramante ha solo confermato l’avvio di un’inchiesta ma ha preferito tacere su molti particolari a tutela delle indagini. È comunque certo che la ragazzina, dopo la violenza subìta, ha chiesto aiuto ed è stata trasportata in ospedale sotto shock.
Le indagini sul gravissimo episodio sono state affidate alla Squadra Mobile della Questura di Bolzano. Gli inquirenti sono ovviamente partiti dal racconto dell’adolescente che ha riferito un primo particolare importante: uno dei due aggressori avrebbe avuto i capelli “rasta” cioè con le treccine. Sarebbe stato lui a colpire la studentessa mentre transitava in bicicletta lungo la pista ciclabile.
Sulla base del racconto della vittima, la Squadra Mobile ha subito avviato indagini a tappeto in tutta la zona. Dei due aggressori non è stata trovata traccia ma già lunedì pomeriggio gli agenti hanno effettuato controlli approfonditi tra chi presentava lineamenti e caratteristiche somatiche simili agli aggressori indicati dalla vittima. La caccia ai presunti responsabili proseguirà anche quest’oggi. Ieri su disposizione della magistratura sono stati portati in questura per un possibile riconoscimento una decina di giovani stranieri. Alcuni sono stati sottoposti alla verifica del Dna. Sulla ragazzina violentata sarebbe state infatti rilevate tracce organiche del violentatore. Le indagini hanno provocato anche momenti di tensione perché, secondo indiscrezioni, un paio di cittadini si sarebbero opposti alla verifica del Dna. Uno avrebbe reagito dando in escandescenza.