«Valorizzare Villa Daziaro creando una Fondazione» 

La struttura storica del Tesino. Mozione del consigliere provinciale Moranduzzo (Lega) per  l’acquisto, il restauro e la gestione dell’enorme complesso: «È il simbolo di unione del territorio»


Marika Caumo.


Pieve tesino. Valorizziamo Villa Daziaro, creando una Fondazione per l’acquisto, il restauro e la gestione della storica residenza signorile, uno dei simboli del Tesino. Lo chiede il consigliere provinciale della Lega Devid Moranduzzo, con una proposta di ordine del giorno al bilancio di previsione che è stata approvata dalla Giunta Provinciale. «Villa Daziaro è un edificio di estrema importanza storica per l’intero Tesino» spiega Moranduzzo, originario della Conca.

Costruita nella seconda metà dell'Ottocento dalla famiglia di commercianti di stampe Dallemule (soprannominati “i Daziaro”), questa struttura rappresenta un vero e proprio gioiello del Tesino. A tale edificio è stato dedicato anche un capitolo nella pubblicazione della Soprintendenza per i beni culturali “Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria”, che lo descrive come segue: «Il singolare complesso, senza confronti nell’intero territorio trentino, colpisce principalmente per il suo stile eclettico che attinge dalle ville classiche venete e lombarde, con rimandi alla tradizione anglosassone e russa. Costruita con una forma a ferro di cavallo, la proprietà si compone della villa padronale, imponente edificio a due piani in mattoni rossi con torretta centrale che funge da fondale all’insieme, dell’abitazione del custode e della scuderia, di due corpi laterali porticati ed infine del giardino circoscritto entro i tre lati edificati».

Giacomo e Giuseppe Dallemule, che si arricchirono con la vendita delle stampe in Russia, la fecero costruire con il sogno di trascorrervi la vecchiaia dopo una vita intera dedicata ad un lavoro distante migliaia di chilometri da casa.

«La villa è collocata in un punto cruciale dell’altopiano del Tesino: se da un lato ricade fisicamente nel comune di Pieve, dall’altro gode di un’esposizione panoramica su un versante che guarda verso i comuni di Cinte e Castello (di cui tra l’altro la famiglia Dallemule era originaria) – spiega Moranduzzo, ed aggiunge- A tal proposito, si narra che i due fratelli cercarono di comprare il terreno in via San Ippolito a Castello, ma il parroco dell’epoca si oppose andando a destinare l’area a camposanto, dove ancora oggi ha sede il cimitero. La famiglia Daziaro, pertanto, scelse Pieve come collocazione finale della Villa«.

Attualmente la proprietà di Villa Daziaro è privata e l’edificio è parzialmente utilizzato dai proprietari come residenza estiva.

«La struttura presenta evidenti segni di vetustà e necessiterebbe di importanti interventi di restauro e manutenzione straordinaria, per i quali si ritiene necessario un intervento pubblico al fine di salvaguardare un edificio di significativo interesse storico, artistico e culturale», aggiunge Moranduzzo, che ricorda come si sia instaurato un dialogo tra la proprietà dell’immobile e l’Ecomuseo del Tesino, d’intesa con i tre Comuni della Conca, finalizzato alla costituzione di una Fondazione a cui potrà essere ceduta la proprietà dell’edificio e a cui verrebbe affidata la gestione, a seguito di un intervento di restauro e ristrutturazione.

L’impegno proposto dal consigliere del Carroccio, approvato dalla giunta provinciale, è quello di valutare le modalità per favorire il processo avviato dalle tre amministrazioni comunali volto alla creazione di una Fondazione finalizzata all’acquisizione, al restauro e alla gestione di Villa Daziaro, al fine di metterlo a disposizione delle comunità, in quanto simbolo di unione di questo territorio.













Scuola & Ricerca

In primo piano