Un secolo di abiti da sposa in casa di riposo 

Canal San Bovo, inusuale cornice per la sfilata di 38 vestiti frutto da una ricerca della stessa Apsp



CANAL SAN BOVO. E’ stato un “Red carpet” che non aveva nulla da invidiare a quello realizzato questa estate nel centro storico di Fiera di Primiero o ad altri ancora più famosi. Stiamo parlando del “Red carpet storie de sposi”, una sfilata di abiti da sposa con una rievocazione storica dei matrimoni e tutto quanto girava attorno ad essi, a partire dal ‘900 ad oggi nelle valli del Vanoi e del Primiero organizzata dalla Apsp di Canal San Bovo. Ma a fare più prezioso l’evento è stata soprattutto la location e cioè il parco della casa di riposo Valle del Vanoi, trasformato in un palcoscenico unico con i suoi vialetti ricoperti di tappeto rosso a fare da passerella per la “sfilata delle spose”. Ed è stata una manifestazione che ha coinvolto un gran numero di persone: ospiti e operatori della casa a tutti i livelli, volontari, famiglie del Vanoi e del Primiero che hanno prestato gli abiti da sposa, ricercatori storici, registi di filodrammatiche locali, parrucchieri e truccatori, speaker, tecnici del suono e poi un complesso musicale. Una comunità che ha voluto fare un prezioso omaggio a una istituzione così importante come la casa di riposo di Canal San Bovo, che rappresenta un’autentica eccellenza del servizio sanitario della Provincia e anche fiore all’occhiello e punto di riferimento importantissimo per il Vanoi.

Ma andiamo all’evento. Ben 38 abiti da sposa in passerella, con la loro evoluzione storica da abito rigorosamente in nero e castigato a vestito sgargiante di colore rosso, passando naturalmente per l’abito bianco e altri colori anche originali, ma tutti portatori di eleganza popolare o signorile, se non addirittura aristocratica e comunque emblema degli anni, a partire dal ’900 per finire proprio con il 2018. Naturalmente accanto alle spose non potevano che esserci i rispettivi sposi anch’essi in abiti d’epoca, meno appariscenti poiché in un matrimonio è sempre la sposa a prendere il “sopravvento” in fatto di ammirazione da parte dei presenti.

Ma gli abiti e i modelli in passerella (ospiti ed operatori della Casa, dai cuochi alla direttrice passando per le infermiere, volontari presentatisi da tutta la valle) erano accompagnati da un inquadramento di avvenimenti storici e politici propri del tempo, aneddoti, storie di matrimoni raccontate dagli stessi ospiti della Casa o dai prestatori degli abiti, usanze mutanti nel tempo, musica adatta, ecc... Un gran lavoro di raccolta e messa insieme di notizie e organizzazione del tutto da parte un nutrito gruppo (non citiamo i nomi perché sono tanti e si rischierebbe di dimenticare qualcuno) che ha lavorato con entusiasmo in questi mesi per approntare la manifestazione. Sono stati ripagati da un generale ed entusiastico apprezzamento dei tanti, tantissimi, presenti all’evento.

«Credo che tutto questo - ha detto bene Angelo Orsingher - sia stato veramente geniale, stimolante e unico nel suo genere. Questa iniziativa svoltasi davanti agli ospiti della casa di riposo ha il merito di offrire spunti di speranza e raccontare una nuova pagina di vita nella splendida valle del Vanoi». (r.b.)













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