Un pulviscolo giallo colora tutto il Primiero e il Vanoi
Primiero. Non è passata inosservata la quantità di pollini in circolazione in questi giorni su tutto il territorio da San Martino di Castrozza alla valle del Vanoi. Un pulviscolo giallo e...
Primiero. Non è passata inosservata la quantità di pollini in circolazione in questi giorni su tutto il territorio da San Martino di Castrozza alla valle del Vanoi. Un pulviscolo giallo e onnipresente ha impressionato molti per essersi depositato in gran quantità sui balconi e ben visibile sui cristalli delle autovetture o raccolto in rivoli durante i pochi piovaschi di questa particolare primavera.
«Certo – spiega Maurizio Salvadori, dipendente del Parco di Paneveggio Pale di San Martino e esperto curatore del bollettino dei pollini dello stesso Parco – quel pulviscolo giallo non era altro che polline dovuto alle fioriture che hanno avuto del “prodigioso”; lo testimoniano i dati numerici che in campo scientifico sono più attendibili delle impressioni, dati sorprendenti da annata davvero eccezionale. I protagonisti sono stati il carpino nero, la betulla, il faggio, l’orniello, la cui presenza per fortuna è ora in flessione, ma nuovi pollini si vanno affacciando; nuvole gialle si diffondono nelle brezze di versante, ma per fortuna stavolta non saranno allergeniche. Lo sono stati invece quelli provocati dal carpino, specie allergenica di grado alto, così come l’orniello e soprattutto la betulla, molto allergenica. Le conseguenze sono state pesanti, i risvolti clinici importanti, asma e rinite, raffreddori e disturbi vari hanno imperversato e probabilmente continueranno con l’arrivo delle graminacee, augurandosi che non si comportino alla stessa maniera».
A chi chiede perché c’è stata questa esplosione, Maurizio Salvadori risponde che «non basta appellarsi a quella normale alternanza tipica delle piante che periodicamente producono più polline del normale, garanzia di efficienza riproduttiva; stavolta è diverso, forse si tratta di un effetto combinato di fattori ambientali che solo le piante riescono ad apprezzare e perché no, anche le temperature miti dell’inverno. Quindi un cocktail di fattori difficile da comprendere ma davvero favorevole alla riproduzione vegetale, ed estremamente sfavorevole a chi soffre di allergie».
A dimostrazione della portata dell’evento, riportiamo i numeri rapportati ai 13 anni di rilievo pollinico eseguito proprio a Villa Welsperg, sede del Parco di Paneveggio Pale di San Martino. Faggio 10 volte più della media; carpino nero 6 volte più della media; orniello oltre 6 volte più della media; betulla 3 volte più della media. E’ bene ricordare che i dati sulla diffusione settimanale dei pollini allergenici sono disponili sotto forma di bollettino sul sito del Parco. R.B.