VALSUGANA

Rubati con l’aspirapolvere i soldi della benzina 

I ladri - armati di piede di porco e di aspiratore - hanno colpito a Roncegno e a Scurelle. Il denaro prelevato dalla colonnine di pagamento del self service



TRENTO. Si potrebbe chiamare «la banda dell’aspirapolvere» e ha preso di mira la Valsugana. In particolare i benzinai che si trovano lungo la statale. Due i colpi messi a segno nella notte fra domenica e lunedì e un terzo è stato tentato: l’allarme ha messo in fuga i malviventi.

Ma perché «la banda dell’aspirapolvere»? Perché i ladri usano proprio l’attrezzo che solitamente si trova nelle case e che serve per pulire i pavimenti, per aspirare le banconote dalle colonnine di pagamento del self service. Ma solo dalle colonnine di vecchio tipo che loro sono in grado di riconoscere con relativa facilità.

Le più recenti hanno infatti un sistema d’allarme molto sensibile che scatta appena i malviventi iniziano ad armeggiare. I furti che sono stati denunciati dai carabinieri sono avvenuti a Scurelle e a Roncegno mentre quello fallito è stato registrato a Pergine.

Il modus operandi è sempre lo stesso e questo fa ritenere che ad agire siano state le medesime persone. Che dividono l’attacco alla colonnina che permette di fare benzina anche nelle ore di chiusura del distributore, in due fasi. La prima prevede l’utilizzo di un piede di porco o comunque di una leva con la quale allargare la fessura che è nata e pensata perché l’automobilista possa inserirci le banconote.

Come si vede della foto che pubblichiamo con la forza i ladri riescono a farla diventare abbastanza grande per poterci infilare il tubo dell’aspirapolvere che è stato preventivamente privato della parte finale rigida. Si tratta quindi alla fine di un tubo morbido e flessibile che riesce ad entrare nell’apertura.

E poi basta avviare il motore perché inizi a «raccogliere» le banconote che si trovano all’interno della colonnina. Il bottino? Mediamente fra i 2 e i 3 mila euro a distributore. Si tratta di ladri che scelgono con molta attenzione anche il giorno il cui colpire. E quindi la notte fra domenica e lunedì non era assolutamente casuale. La domenica era stata preceduta da un sabato festivo (era l’Epifania) e si tratta di un potenziale incasso doppio. Sia perché è possibile che più persone - compresi turisti di passaggio - abbiano fatto il pieno ma anche perché c’è l’ipotesi che anche il benzinaio si sia regalato due giorni di ferie e quindi non sia passato a raccogliere il denaro dalla colonnina. I due colpi messi a segno in Valsugana potrebbero non essere gli ultimi che si potranno registrare in Trentino. (m.d.)













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