Orsingher va giù duro e ruba la scena al sindaco 

Primo consiglio a Telve. Dopo che Degaudenz ha presentato la giunta formata da Vinante, Stroppa, Micheletti e Pecoraro, lo sconfitto ha puntato il dito (anche) contro i “grandi vecchi”


Marika Caumo


Telve. Avvio scoppiettante per la neoeletta amministrazione comunale. Giovedì in occasione del primo consiglio, convocato in sala polifunzionale per permettere un maggior accesso al pubblico, Matteo Degaudenz ha annunciato la squadra di governo. Ma a calamitare l’attenzione è stato anche il durissimo sfogo del candidato Giancarlo Orsingher (che ha ottenuto il 48,4% dei voti), che non ha risparmiato pesanti critiche. Segnando di fatto una rottura tra i due gruppi che difficilmente potrà essere ricucita nei prossimi anni. In apertura il sindacosi è congratulato con gli eletti, ringraziando tutti i candidati, il pubblico presente, gli uffici comunali, la famiglia e chi ha collaborato per la lista Unione Civica Telve. Infine un grazie agli elettori che hanno dato fiducia e a chi si è espresso diversamente. «Nonostante le legittime opinioni differenti è bello vedere che ognuno di noi vuole una sola cosa, il bene per Telve» ha aggiunto, auspicando un atteggiamento positivo e costruttivo, ricordando poi i punti salienti del programma e i difficili momenti legati all’emergenza sanitaria.

Poi l’esecutivo a 5, con il sindaco che ha eletto quale vice Mario Vinante, il “record-man” di preferenze della Valsugana avendone raccolte ben 286: per lui delega a foreste, ambiente, verde pubblico e patrimonio urbano e montano. Ad Anna Stroppa è stato assegnato l’assessorato allo sport, cultura, politiche sociali, famiglia, comunicazione, istruzione e politiche giovanili; a Lorenzo Micheletti lavori pubblici, urbanistica e turismo. Infine a Danilo Pecoraro sono stati affidati cantiere comunale, azione 19, decoro urbano e valorizzazione centro storico, manutenzione del patrimonio comunale urbano. Per sé, Degaudenz tiene affari generali, relazioni istituzionali, bilancio, personale, attività economiche, polizia locale e protezione civile.

Nel corso della seduta ha quindi preso parola Giancarlo Orsingher che, nell’annunciare Michele Motter capogruppo di minoranza, ha aggiunto: «Il 22 settembre avevo deciso di lasciare il mio posto in Consiglio comunale al primo dei non eletti, ma nei giorni successivi ho ricevuto decine e decine di attestazioni di solidarietà da parte di persone che contestualmente mi hanno chiesto di rimanere a fare una giusta, dura opposizione perché il nostro gruppo SìAmo Telve, pur avendo perso, rappresenta metà della popolazione del paese», precisando che rimarrà alla guida del gruppo almeno nella prima parte della consiliatura.

Quindi una riflessione sulla campagna elettorale ed un attacco agli avversari. «I 596 telvati che hanno messo la X sul nostro simbolo lo hanno fatto perché, conoscendoci, ci hanno scelto. La maggioranza dei telvati invece ha votato un sindaco, votato, non scelto, perché quando si sceglie, si sceglie tra ciò che si conosce- ha proseguito- Dall’altra parte c’è stata una serie di falsità». Dalla composizione delle liste, con “pseudo amici” che gli hanno voltato le spalle, alle “fake news” messe in giro sul suo conto, ai “grandi vecchi”, alla “cattiva gestione” di Telve negli ultimi 10 anni, Orsingher ne ha per tutti. «Nonostante ciò, abbiamo sfiorato l’impresa: sarebbe bastato che altre 20 persone, magari 20 nostri amici ci votassero. Come tutti sanno e come sa benissimo anche Matteo, non sono stato sconfitto da Matteo Degaudenz che, per quanto abbia la mia stima, con Telve c’entra ben poco. Ma hanno vinto gli stessi “grandi vecchi” che hanno gestito con la solita maestria la costruzione della lista e tutta la campagna elettorale dell’Unione Civica Telve». Un duro e lungo “J’accuse”, concluso con: «saremo le sentinelle della democrazia, dell’onestà e del buongoverno, e vigileremo affinché gli interessi personali, dei soliti noti, non prevalgano più su quelli pubblici». Nessuna risposta in aula da parte di Degaudenz che, raggiunto al telefono, ha precisato: «Non concordo con quanto detto da Orsingher; esprimo la mia solidarietà a chi si è sentito oggetto delle sue considerazioni e ribadisco il mio grazie agli elettori che, liberamente e democraticamente, hanno scelto di votare per l'una o per l'altra lista».













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