Nuovo municipio di Levico ai cittadini l’ultima parola
Il referendum si farà. La commissione preposta ha ritenuto ammissibile il quesito proposto dal comitato. Niente da fare, invece, per la consultazione sui centri commerciali vicino al lago
Levico terme. Dopo la bocciatura in Consiglio comunale della proposta referendaria per chiedere ai cittadini se vogliono che il nuovo municipio sia costruito nella zona dell’ex cinema, avanzata da Lega e Impegno per Levico, il Comitato per i Referendum (unico caso di comitato permanente in Trentino) si è subito mobilitato inoltrando richiesta al sindaco per indire lo stesso referendum su iniziativa popolare.
La commissione
Il sindaco, da regolamento, doveva convocare entro quindici giorni la commissione per i referendum composta dalla commissione elettorale integrata con il segretario comunale e il funzionario responsabile l’Ufficio elettorale, perché si pronunciasse sull’ammissibilità del quesito proposto. Ed è proprio il segretario, Nicola Paviglianiti, a dare conferma della avvenuta sessione della commissione della quale conosciamo così l’esito prima ancora che sia giunta comunicazione scritta al referente del Comitato per i Referendum.
Norme urbanistiche
Componenti la commissione sono, oltre al sindaco, i consiglieri comunali Francesco Oss, Remo Libardi, e Marco Martinelli, quindi Paviglianiti, e Franco Vettorazzi dell’ufficio elettorale. A quanto fa sapere Paviglianiti, la commissione avrebbe ritenuto di ammettere il quesito sul Municipio con la richiesta solo di alcune correzioni di poco conto nel testo proposto, mentre ha giudicato inammissibile il secondo quesito che chiedeva il divieto di costruire centri commerciali a una distanza inferiore a un chilometro dal perimetro del lago «perché in contrasto con le norme urbanistiche», ha detto il segretario senza specificare ulteriormente.
Le correzioni della Provincia
Sembra quindi che i cittadini potranno esprimersi sulla collocazione del nuovo Municipio con un referendum da qui a qualche mese, con una novità rispetto a quanto si poteva prospettare in riferimento al testo del regolamento per la partecipazione e la consultazione dei residenti prima di un intervento della Provincia sollecitato proprio dal Comitato per i referendum. Nel regolamento si legge infatti che «la richiesta di referendum deve essere sottoscritta da almeno il 10 per cento degli elettori», mentre la Provincia, citando la norma di riferimento, ricorda al Comune che «il numero di sottoscrizioni richiesto a sostegno del referendum non può superare rispettivamente il 10 per cento, nei comuni fino a 10.000 abitanti»; come anche, per quanto riguardano i tempi della raccolta delle sottoscrizioni che il Comune di Levico prevedeva entro 180 giorni da quello di notifica della decisione di ammissione del referendum, la Provincia è intervenuta a correggere dicendo che «il termine massimo per la raccolta delle sottoscrizioni non può essere inferiore a 180 giorni».
«Un primo importante segnale dalla Provincia – ha commentato Mauro Direno, presidente del Comitato per i Referendum –, che ammette che occorre cominciare a lavorare per adeguare Statuto e Regolamento comunale alla normativa di rango superiore».
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