Miniere di lignite, una storia valsuganotta tutta da riscoprire 

Il progetto. L’associazione “Armo” intende iniziare con il recupero dei cunicoli di Ospedaletto Oggi a Borgo la presentazione del censimento e dell’idea di “parco” promossa dall’associazione


Marika Caumo


Ospedaletto. Ricostruire e divulgare le vicende minerarie della Valsugana dove veniva estratta la lignite. Una storia dimenticata dai più, quella che si sviluppò su entrambi i lati della valle, tra la Val Bronzale, la Val di Sella, il Civeron e la Val Coalba. Una storia che Armo, l'Associazione per il recupero della miniera di Ospedaletto, nata nel 2018, vuole divulgare, appassionando anche le giovani generazioni. Lo fa attraverso un progetto di censimento e la progettazione di un parco minerario, che sarà presentato oggi alle 20.30 in biblioteca a Borgo dai soci Armo e dallo speleologo Stefano Marighetti.

Le origini di Armo

Innanzitutto come è nata questa associazione. Qualche anziano ad Ospedaletto conserva ancora il ricordo dell’epoca in cui uomini impolverati uscivano dalle profondità del Monte Lefre, dopo aver percorso stretti cunicoli di miniera, portando a giorno carrelli carichi di lignite. La lignite è un combustibile fossile che serviva un tempo per alimentare il treno della Valsugana e alcune piccole industrie. Ricordi che di tanto in tanto venivano raccontati ai bambini del paese. Negli anni 2000 un gruppo di bimbi, incuriositi da quelle storie, si è avventurato fino alle pendici del Lefre e proprio lì ha riscoperto ed esplorato una delle storiche gallerie di miniera. Quei bimbi ora sono cresciuti ma hanno conservato il ricordo di quell’avventura, sfociato nella volontà di riscoprire e valorizzare il mondo delle miniere locali: nel marzo 2018 una decina di giovani tra i 20 ed i 30 anni hanno fondato l'associazione Armo, presieduta da Massimo Cavagna.

Il progetto

Con il progetto dal titolo "La riscoperta delle miniere perdute della Valsugana Orientale" hanno vinto il bando promosso dalla Fondazione Caritro. Tale progetto prevede la ricostruzione della storia dell’attività mineraria e la sua divulgazione tra la popolazione. Il progetto è in fase di sviluppo e coinvolge anche Muse, Bim Brenta, Comunità di valle, Cassa Rurale ed i Comuni in cui è avvenuta l’attività mineraria: Ospedaletto, Castelnuovo e Borgo.

«Di queste miniere si era ormai persa la memoria storica. Si estraeva lignite, un combustibile fossile, dal 1800 fino al 1947. Grazie alla vittoria del bando abbiamo riscoperto la storia mineraria, esplorato le gallerie e il complicato sistema di trasporto di combustibile. Ora stiamo pensando alla loro valorizzazione, proponendo attività didattiche esperienziali per bambini», spiegano.

Lo scorso marzo inoltre ha preso il via un progetto triennale, che si concluderà nel 2021, in collaborazione con Accademia della Montagna e gli studenti dell’Istituto Degasperi di Borgo dei corsi Cat (geometri) e Afm (amministrazione, finanza e marketing) per creare un Parco ad Ospedaletto che valorizzi tutto il patrimonio locale tra cui le miniere.

Miniere perdute che rivivono grazie alla volontà e all’entusiasmo di questi giovani appassionati esploratori, orgogliosi del proprio territorio.

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