«La Provincia sceglie il 2+2 e noi ne prendiamo atto» 

Raddoppio SS47. I sindaci dei 5 Comuni della Bassa Valsugana non si sbilanciano sul progetto Felicetti: «Chi decide si prenda onori e oneri». Fogarotto: «Ma ripartano subito i lavori sulla retta»


Marika Caumo


Valsugana. Raddoppio SS47 tra Grigno e Castelnuovo, la Provincia ha deciso: niente 4 corsie, avanti con la soluzione 2+2. Questo quanto emerso dalla fase di pubblica concertazione avviata nei mesi scorsi durante la quale sono state raccolte le osservazioni di cittadini, operatori economici, amministratori comunali. La decisione è stata comunicata ai sindaci di Grigno, Ospedaletto, Casel Ivano, Scurelle e Castelnuovo, i cinque Comuni valsuganotti interessati dal passaggio dell’arteria stradale, lunedì pomeriggio nel corso di un incontro con il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, tecnici e dirigenti del Dipartimento infrastrutture e trasporti. «E’ un’opera prioritaria alla quale abbiamo destinato 61 dei 203 milioni previsti dal nuovo Documento di programmazione settoriale, approvato venerdì scorso dalla giunta», ha precisato Fugatti ricordando che, vista l’importanza e l’urgenza, i lavori godranno di un iter semplificato al fine di velocizzare la realizzazione e ci sarà un “facilitatore” che seguirà l’opera. Ora al via la progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva), che richiederà un anno e mezzo.

La soluzione scelta

L’opera prevede la separazione del traffico veicolare di transito da quello locale. In tal senso si prevede il mantenimento dell’attuale sede stradale della SS47 che diventerà a traffico locale e servirà per l’accesso ai centri abitati, e la realizzazione di una nuova strada a due corsie che verrà utilizzata per il traffico d’attraversamento. Lunedì non si è parlato di progetti ma l’ipotesi “2+2” presentata negli incontri pubblici lo scorso novembre prevede la realizzazione, sulla destra in direzione Bassano e rimanendo in sinistra Brenta, della nuova strada a doppia corsia. Una soluzione che, si era detto, permette di mantenere invariati gli attuali accessi ai paesi, interferisce però con il Brenta, i suoi affluenti Chieppena e Maso (per cui sarà necessario realizzare ponti) e con il metanodotto e richiede l’esproprio di nuove aree agricole anche di pregio, con un consumo di suolo pari a 2,67 h/km. I costi presentati a novembre erano però diversi: 87 milioni di euro totali, di cui 62 da Castelnuovo a Barricata di Ospedaletto e 25 tra Ospedaletto e Grigno). Con 61 milioni probabilmente si procederà col primo tratto. Tale scelta, è stato detto, permetterà un maggiore controllo del traffico pesante in entrata dal Veneto e non pregiudica potenziamenti futuri relativamente all’evoluzione della domanda di traffico.

Le reazioni

«Nonostante le richieste e le insistenze, la giunta provinciale ha messo a bilancio 61 milioni di euro per la soluzione 2+2 ovvero fare un'altra strada a sud della valle, come quella che da Zambana arriva a Mezzolombardo – spiega Ivano Lorenzin, sindaco di Castelnuovo -. Ho sottolineato che 60 erano i milioni due anni fa e, nonostante le numerose osservazioni pervenute, 60 sono rimasti. Ho rimarcato la necessità delle barriere antirumore: se il traffico è rumoroso adesso figuriamoci quando sarà più che raddoppiato». Una richiesta che, è stato assicurato, sarà tenuta conto in fase di progettazione definitiva.

«Ci è stata presentata una tesi di laurea, frutto di un’analisi approfondita- aggiunge Leopoldo Fogarotto, sindaco di Grigno -. Ci sono stati forniti tantissimi dati, matrici e simulazioni le quali dimostrano, secondo quanto ci hanno spiegato, che dal punto di visto economico, del rischio di incidenti e del consumo di territorio, l’unica via percorribile è la 2+2. Difficile fare commenti sui dati tecnici, dire sono giusti o sbagliati. Di progettazione non si è parlato». E prosegue: «Siamo coscienti che investire 61 milioni in Valsugana in questo momento è uno sforzo importante. Auspico tempi brevi per la progettazione ma anche interventi a Tezze per le barriere acustiche e la ripresa quanto prima dei lavori sulla “retta”, fermi da mesi, che la rendono molto pericolosa». Non si sbilancia nemmeno Ruggero Felicetti, sindaco di Ospedaletto, presente all’incontro con il vice Edi Licciardiello: «Dalle analisi fatte e considerando le osservazioni, hanno deciso per la 2+2 e, personalmente, ne ho preso atto. La giunta provinciale ha deciso, prendo atto che finalmente qualcuno decide, prendendosi oneri e onori».

Presenti anche l’assessore Franco Nones per Scurelle e il sindaco di Castel Ivano Alberto Vesco. «Abbiamo ascoltato quanto avevano da dirci- precisa quest’ultimo -. Per la Provincia questa è la soluzione migliore, per noi sicuramente sotto alcuni aspetti sì, per altri certamente no, altrimenti non ci sarebbero state tutte le osservazioni che sono arrivate. Prendiamo atto della decisione, dal canto nostro abbiamo chiesto che vengano fatti interventi di mitigazione sull’attuale tracciato e su quello nuovo, nel rispetto di chi in queste zone ci vive».

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