«Installate all’Acciaieria  telecamere e deposimetri» 

L’allarme di ValsuganAttiva. Chiede che la Provincia collochi sistemi di videosorveglianza  e controllo delle emissioni di mercurio gestiti da Appa sui camini dello stabilimento di Borgo


Marika Caumo


Borgo. Un sistema di videosorveglianza gestito da Appa, dei deposimetri sul tetto dello stabilimento e il controllo in continuo del mercurio sulle emissioni dei due camini principali. Sono alcune delle richieste di ValsuganAttiva, per rendere più efficienti i sistemi di monitoraggio delle acciaierie di Borgo.

Pericolo mercurio

L’associazione presieduta da Antonio Mittempergher si è rivolta ai consiglieri provinciali con una lettera che illustra l’attività svolta in questi anni e i problemi connessi alle emissioni diffuse e fuggitive ed agli sforamenti dei limiti dell’inquinante “mercurio”, che i volontari dell’associazione continuano a rilevare. Criticità illustrate nei giorni scorsi agli assessori all'ambiente Mario Tonina e alla salute Stefania Segnana.

«Noi di ValsuganAttiva, anche durante questi due anni di nuova gestione aziendale, abbiamo dimostrato l’esistenza di emissioni non filtrate attraverso un nostro sistema di videosorveglianza che ci ha permesso di consegnare numerosi filmati alle autorità provinciali di controllo ambientale. Tali riprese hanno consentito di verificare che la società Bvs srl- Acciaierie Venete omette di segnalare molte emissioni diffuse/fuggitive agli organi provinciali di controllo ambientale, come prescrittole dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)» spiega Mittempergher.

Non c è collaborazione

L’associazione, che ha preso parte alla fase territoriale degli Stati generali della Montagna, denuncia la mancata collaborazione da parte della autorità delegate al controllo. «A fronte di un impegno enorme da parte di ValsuganAttiva, per documentare la presenza di emissioni diffuse/fuggitive che la società non segnala come dovrebbe (attività che non dovrebbe risultare di competenza dei cittadini ma delle istituzioni...), Appa, a partire da marzo 2019, nega l’accesso alle informazioni sui procedimenti ispettivi e sanzionatori, avendo accolto le istanze di opposizione a tutela della privacy presentate da Bvs srl-Acciaierie Venete Spa», proseguono da ValsuganAttiva. Per Mittempergher il marchio di “eco destinazione turistica”, recentemente riconosciuto alla Valsugana, cozza con la presenza dell’acciaieria, che va monitorata in modo scrupoloso. «Questa attività produttiva non valorizza il territorio ma crea un danno d’immagine che si ripercuote contro altre attività economiche, in modo particolare l’agricoltura biologica, il turismo responsabile o le attività termali», accusa.

Le richieste

ValsuganAttiva chide quindi un sistema di videosorveglianza gestito dall’ente pubblico (Appa) in aggiunta al sistema di videosorveglianza aziendale, il posizionamento di deposimetri sul tetto dello stabilimento e la caratterizzazione chimica, morfologica e dimensionale delle polveri al fine di mappare e tracciare le emissioni convogliate e diffuse. «In più circostanze inoltre i controlli Appa hanno evidenziato il superamento dei limiti di legge previsti per l’inquinante mercurio, sostanza altamente tossica. Incomprensibilmente Sava, con un aggiornamento dell’Aia del gennaio 2019, ha ridotto la periodicità degli autocontrolli aziendali per tale sostanza inquinante, prima mensile, ora soltanto semestrale. A tutela della salute pubblica chiediamo con forza che si prescriva all’azienda un controllo in continuo del mercurio sulle emissioni dei due camini principali», concludono dall’associazione.













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