Il maltempo fa slittare tre opere 

Novaledo, rinviati l’ampliamento della caserma dei pompieri e la messa in sicurezza dell’asilo


di Franco Zadra


NOVALEDO . Tema di fondo dell’ultimo consiglio comunale, anche se non esplicitato nei cinque punti canonici dell’ordine del giorno, è stato l’evento devastante del 29 ottobre scorso che ha colpito il paese portandolo subito dopo Dimaro nella triste classifica dei danni subiti dai comuni trentini. «Ma là c’è stato anche un morto – ha detto il sindaco, Diego Margon – mentre noi non abbiamo avuto, grazie a Dio, nessuno che si sia fatto male».

Dopo aver approvato il verbale della seduta precedente, del 31 luglio, esaminato e approvato la proposta di modifiche allo Statuto della Comunità Valsugana Tesino che in sostanza tiene conto della scomparsa dei comuni di Spera, Strigno, e Ivano Fracena, accorpati nel nuovo comune di Castel Ivano, e dopo che si è approvato il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il Clima che vede Novaledo aderire all’iniziativa della Commissione Europea, diretta agli enti locali, per la lotta contro il cambiamento climatico globale, Margon ha sottoposto all’emiciclo consigliare la ratifica della variazione di bilancio previsionale 2018/2020 già varata dalla Giunta il 19 settembre scorso, approvando in sintesi lo spostamento all’esercizio 2019 di tre consistenti previsioni di spesa per interventi di opere pubbliche che non potranno essere appaltate entro il 2018.

Si tratta di € 129.143,17 previsti per la manutenzione straordinaria della strada forestale di Malga Broi; € 97.825,13 per i lavori di messa in sicurezza delle aule della scuola materna; e di € 188.641,94 stanziati per l’ampliamento della caserma dei Vigili del Fuoco. «Questo spostamento – ha spiegato l’assessore al bilancio, Barbara Cestele – si è reso necessario per far fronte alle spese per gli interventi di ripristino degli edifici comunali, della viabilità, l’illuminazione pubblica, e la segnaletica stradale danneggiati dal vento, oltre alla necessità di reperire nuovi fondi per far fronte a spese correnti e rispondere alle sopravvenute necessità della cittadinanza colpita dall’uragano».

In conclusione e in modo informale il consiglio ha avuto modo di sentire una relazione di massima da parte del sindaco sulle conseguenze subite dal paese, anche in quota. «Nemmeno Fugatti – ha detto Margon – si è potuto rendere conto nella sua visita dei danni che ha subito Novaledo. Tutti gli edifici pubblici hanno avuto il tetto lesionato, come oltre una cinquantina di case private, le serre, le stalle, automezzi distrutti, sei abitazioni completamente scoperchiate, e tutti i danni alla viabilità, all’illuminazione. Questo perché, soprattutto, i nostri Vigili del Fuoco e la cittadinanza tutta, da subito si sono tirati su le maniche e hanno cercato di risistemare e sgomberare dove era possibile». La strada per Malga Masi è ancora chiusa e l’ottanta per cento del bosco è andato perduto.

A fronte di quanto si potrà recuperare quest’anno, negli anni prossimi non si avrà più alcun introito dal legname. «Ci vorranno almeno quarant’anni», ha concluso Cestele.















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