Il legno ha un museo in Val Calamento
Carzano, inaugurato nell’antica malga comunale espone oggetti, foto e documenti raccolti da Romano e Silvano Capra
CARZANO. L'antica malga comunale di Pra de l'Ovo, in Val Calamento, ospita il Museo etnografico del legno. Una struttura, inaugurata domanica , che va a completare quel percorso cominciato nel 2008 dall'allora amministrazione comunale che ha portato nel 2013 alla ristrutturazione dell'edificio ed alla realizzazione del sentiero etnografico del legno. Sentiero che da Pontarso, passando per il Museo, arriva fino a Marolo. Il tutto per complessivi 200mila euro.
Circa due anni fa è cominciato il lavoro da parte dell'Associazione Ecomuseo del Lagorai del presidente Alberto Buffa, incaricata dal Comune di riempire di contenuti la malga. Una lunga ricerca volta a recuperare antichi documenti all’interno dell’archivio comunale e a realizzare interviste e recuperare ricordi. A dare una grossa mano tanti privati che hanno donato strumenti e immagini. L'allestimento, due mesi di lavoro, è stato curato in particolare dai volontari Romano e Silvano Capra, che ieri sono stati nominati "Maestri dell'Ecomuseo" in quanto persone che si prendono cura del proprio territorio.
Dentro oggetti, fotografie e bacheche esplicative che raccontano quella che da sempre costituisce un antica tradizione del paese: il legname, l’esbosco, il trasporto dello stesso lungo le acque del torrente Maso. Elementi caratteristici del paese al punto che gli abitanti di Carzano vengono soprannominati "paraborattoli" e il "làngero" (una sorta di zappino utilizzato per la fluttuazione del legname) è presente nello stemma del paese. Segoni, zappini, accette... Gli strumenti esposti testimoniano un lavoro manuale, basato sull’esperienza e l'abilità dei boscaioli, tramandata di padre in figlio. Nelle bacheche si illustrano i metodi di trasporto a valle del legname, si spiega cosa sono le risine (delle condotte di legno che permettevano di trascinare il legname fuori dal bosco), la storia dell'imponente teleferica allestita negli anni ’50 e la fluitazione del legname sul torrente Maso. Nel museo viene raccontata anche la storia degli usi civici e della gestione del bosco. «Obiettivo è dare vitalità e prospettiva turistica alla Val Calamento e all'asta del Manghen, è importante che questo sito, insieme alla vicina malga Baessa, venga fruito. Nei prossimi mesi porteremo la corrente fino a Cagnon e quest'anno iniziano i lavori di ristrutturazione dell'Albergo Valtrighetta», ha annunciato il sindaco Cesare Castelpietra. Presenti anche i colleghi dei paesi vicini. La mattinata è cominciata con la messa celebrata da don Renzo Scaramella ed accompagnata dai canti del coro parrocchiale. Al termine il pranzo offerto dal Comune e preparato dagli Amici della Montagna. «Un po' alla volta ritrova l'orgoglio anche la Valsugana, che si era lasciata trasportare dalle sirene del lavoro facile e delle fabbriche che poi se ne vanno», ha precisato l'assessore provinciale Michele Dallapiccola. Agricoltura e turismo dunque: qui è possibile creare occupazione. «Non servono grandi alberghi o impianti da sci, i tempi sono cambiati così come il modo di promuoversi. La differenza la fanno le persone», ha concluso. Il sito è aperto su prenotazione da giugno a settembre.