«Eventuali pianificazioni fatte a nostra insaputa»
Il dibattito sul Dossier Eleman. Il vicesindaco Secco non replica all’interrogazione di Simion: «L’area in questione è importante per la viabilità veicolare, per il resto nessuna risposta puntuale»
Primiero. Due i punti più importanti all’ordine del giorno al consiglio comunale di Primiero San Martino di Castrozza di giovedì: il primo riguardava l’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Paolo Simion con il titolo “Cosa c’è di vero nelle voci (e nei documenti) che girano circa una mega speculazione edilizia proposta da privati nell’area Fontanelle e quale il ruolo degli ingegneri Depaoli e Secco nella vicenda ?”. Il secondo riguardava la situazione venutasi a creare relativamente alla sentenza del Consiglio di Stato sul “Condominio Dolomia”, meglio conosciuto come “ex Villa Salomoni”.
Presunte speculazioni
Sul primo punto, l’interrogazione del consigliere Simion praticamente non ha avuto alcun riscontro. Il vicesindaco Paolo Secco incaricato di leggere la risposta, dopo aver esposto quanto fatto per San Martino e dichiarato che il punto fermo dell’amministrazione è sempre stato quello di uno stop alle aree edificabili, entrando nel merito delle domande del consigliere Simion, ha testualmente detto: «Abbiamo avvicinato la proprietà di un’area a valle della stazione di partenza degli impianti Colverde, in quanto la riteniamo importante per nuovi concetti di viabilità veicolare, sciistica e pedonale. Se poi queste persone abbiano pianificato a nostra insaputa operazioni immobiliari è una cosa che non ci riguarda e non riguarda di certo questa amministrazione. Ovviamente ci rifiutiamo di rispondere puntualmente a questa interrogazione che ha il sapore di un interrogatorio».
Nella sua interrogazione Simion aveva citato circostanziate situazioni scrivendo: «Uno Studio tecnico di Lugano (CH), la Eleman, ha predisposto un dossier di 25 pagine destinato ai potenziali investitori, nel quale viene rappresentata l’ipotesi di una conversione in area edificabile di circa 34.000 metri quadrati di prato, nella zona Fontanelle. L’operazione, assai complessa e spregiudicata, secondo il documento avrebbe colto l’interesse del sindaco ingegner Depaoli e del vice sindaco ingegner Secco. A pagina 15 della relazione, la Eleman fa riferimento espresso a due successivi incontri istituzionali con sindaco e vicesindaco e, addirittura di un preaccordo verbale per la cessione di un’area di parcheggio in zona Colverde a scorporo degli oneri di urbanizzazione derivanti dalla realizzazione della speculazione immobiliare». Seguivano poi tutta una serie di altre domande dettagliate, chiedendo infine «se quanto raffigurato ed esposto a pagina 15 della relazione Eleman (allegata all’interrogazione) non corrispondesse alla verità, come intendono tutelare la propria onorabilità professionale ed istituzionale, nonché l’immagine del nostro Comune per l’infondatezza e/o inesattezza delle notizie riportate nella stessa relazione Eleman». Naturalmente il consigliere Simion non poteva che dichiararsi insoddisfatto della risposta e, come da regolamento, non poteva aggiungere altro. Fuori dal consiglio però ha voluto fare una sua dichiarazione alla stampa presente, nella quale ha detto: «Spiace, ma non stupisce più di tanto, la tracotanza mostrata dal vicesindaco Secco il quale ha rifiutato di rispondere ai quesiti posti dall'interrogazione. Una ammissione, tuttavia, l'ha fatta: qualche contatto c'è stato con gli interessati per trasformare l'area di Colverde in parcheggio. Un passo avanti rispetto al sindaco Depaoli che, ancora un mese fa, sosteneva in consiglio che le planimetrie, poi allegate interrogazione, potevano essere il frutto della mia fantasia».
L’ex Villa Salomini
Riguardo al secondo punto, si è capito che la procedura da fare sarà quella di comminare una sanzione, vista l’impossibilità di abbattere l’ultimo piano del condominio come ordinato dalla Provincia. I problemi nascono dal fatto che sarà difficile stabilire i responsabili a cui chiedere la sanzione che potrebbero essere, in ordine, gli attuali proprietari tavolari degli appartamenti, i quali si rifarebbero sul costruttore che detiene la licenza di costruzione e il progettista (ingegner Paolo Secco), che a loro volta si rivolgeranno al Comune che ha rilasciato la licenza e quindi al sindaco di allora (Marino Simoni). Come si capisce da questa trafila, il tutto non è assolutamente facile.