«Eventi di ottobre, fauna ittica distrutta»
Primiero, drammatico monitoraggio dei pescatori nel Cismon e nel Vanoi: pesci ridotti di oltre il 50%
PRIMIERO. A seguito degli eventi atmosferici del 27, 28 e 29 ottobre c’è stato un corposo interessamento da parte di tutti (Provincia, amministrazioni, popolazione) per quanto è riguardato lo stato dei boschi e della montagna in generale, anche compresa la fauna di terra (ungulati, avifauna), ma nessuno ha trovato interesse per quanto è successo alla fauna ittica che popola fiumi e torrenti trentini. In particolare nei torrenti Cismon e Vanoi dai monitoraggi eseguiti con “storditore” elettrico, mediante campionamento dei tratti più significativi delle acque correnti in gestione, le due associazioni dei pescatori, hanno riscontrato una perdita stimata della fauna ittica, che varia dal 50% al 100%. Per tale motivo hanno scritto una lettera all’assessore competente Giulia Zanotelli e al Servizio foreste e fauna, Ufficio faunistico, della Provincia, per chiedere un intervento straordinario, sia normativo che contributivo, per ripristinare la fauna ittica, in tempi possibilmente brevi, dichiarandosi anche disponibili a un incontro per chiarire le loro ragioni.
La lettera è corredata da tutta una serie di dati molto interessanti e che rendono l’idea di quanto è successo in quei tre giorni. «La pioggia cumulata varia da 350 mm a 600 mm nel settore orientale – scrivono i presidenti delle due associazioni Mario Scalet e Dino Taufer – il vento ha raggiunto una punta massima misurata a passo Rolle di oltre 217 km/h, provocando ingentissimi danni al patrimonio boschivo (387.810 mc di schianti a fronte di una ripresa annua di 46.487 mc, pari a 8,3 riprese). Le intense piogge, pur in presenza di un acquifero scarso a causa delle limitate precipitazioni nei mesi di settembre e ottobre, hanno determinato un notevole aumento delle portate dei vari corsi d’acqua, come registrate dai 4 idrometri presenti a Primiero e cioè pari a 4 - 6 volte rispetto all’altezza normale. La portata del torrente Cismon, nel lago di Val Schener, è stata di oltre 300 mc/sec. contro i 6 mc/sec. della portata normale del periodo. Il sistema di difesa idraulica del territorio, nell’insieme, ha retto, grazie ai cospicui investimenti della Provincia nel settore e, all’alta professionalità e sensibilità del Servizio bacini montani nell’esecuzione dei lavori dopo l’alluvione del ’66. Purtroppo, diversa è la situazione del patrimonio ittico costituito da trote marmorata e fario, temolo e scazzone. Addirittura nelle zone completamente arginate, con sezioni idrauliche limitate (tratti prossimi ai centri abitati, come Fiera di Primiero), la fauna ittica è totalmente assente; negli altri tratti del torrente Cismon, del fondovalle, si è riscontrato una presenza stimata pari 5% del preesistente».
Di fronte a questa situazione, nel silenzio più assoluto delle istituzioni nei confronti del settore pesca, l’Associazione pescatori dilettanti Primiero, in accordo con l’Acsm Primiero, proprietaria dei diritti esclusivi di pesca nel Cismon, ha deliberato una moratoria della pesca per l’anno 2019, sul tratto di fondovalle, più prossimo alla naturalità, per una lunghezza di 6.000 metri lineari. Ecco quindi che «considerando che la fauna ittica rappresenta un patrimonio collettivo, orgoglio sia del Primiero che della provincia di Trento – conclude la lettera – le sottoscritte associazioni, formate da oltre 500 soci, chiedono alla Provincia un intervento straordinario, sia normativo che contributivo, al fine di ripristinare la fauna ittica, in tempi relativamente brevi». (r.b.)