E-bike, stazioni ricarica nel Parco
Sono sei tra Vanoi, San Martino di Castrozza e Val Venegia: bacheche in rifugi collegati alla rete
PRIMIERO. Il Parco di Paneveggio Pale di San Martino ha realizzato sei nuove stazioni di ricarica e-bike, le biciclette a pedalata assistita. Le nuove stazioni di ricarica sono state posizionate lungo il percorso escursionistico per mountain bike Caoria-Paneveggio, nel Vanoi, presso l'Osteria alla Siega a Ponte Stel e il Rifugio Refavaie; a San Martino di Castrozza, presso la Malghetta Tognola e Malga Ces; a Passo Rolle, in Val Venegia presso Capanna Cervino e Malga Venegia. Questi siti corrispondono a malghe o rifugi allacciati alla rete elettrica: sono sia di proprietà pubblica che privata e forniscono la corrente elettrica consumata per le ricariche, secondo una apposita convenzione.
«Per ogni bacheca - spiega Gino Taufer, responsabile dell’ufficio tecnico del Parco - è stata prevista la presenza di sei vani dotati di un sistema di chiusura a chiave che deve essere richiesta al gestore del locale. Questo permette all’utente, se dotato del proprio dispositivo di carica, di lasciare la batteria in ricarica e nel frattempo utilizzare il tempo di attesa per proprie escursioni o altro in libertà. Appositi pannelli, collocati presso le nuove stazioni di ricarica, riportano le istruzioni per l’utilizzo e la mappa delle posizioni delle diverse stazioni sul territorio. Il progetto è stato realizzato su delega del Servizio siluppo sostenibile e Aree protette della Provincia, all'interno di un quadro di pianificazione provinciale volta a sviluppare questo settore turistico del green e del Progetto “TurNat-turismo natura”, vista la sempre più diffusa presenza e utilizzo di mountain bike a pedalata assistita.
«È un ulteriore e significativo tassello nell’ambito della mobilità sostenibile - sottolinea il presidente del Parco, Silvio Grisotto - ambito nel quale il Parco sta svolgendo un ruolo molto importante, facendo rete con i soggetti istituzionali, sociali ed economici, anche con proposte progettuali e di valorizzazione un po’ diverse da quelle classiche, tenendo comunque sempre fede a quella che è la sue “mission” istituzionale principale, ossia la conservazione della natura, degli habitat e delle specie. In questa prospettiva le “buone pratiche” che il Parco attua nel campo della mobilità sostenibile come le navette estive e la mobilità elettrica, costituiscono una risorsa per l'offerta di servizi e nel contempo una opportunità per la promozione del territorio sotto il profilo di un turismo sempre più sostenibile». (r.b.)
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