Due paesi gemellati dalla Grande Guerra
Telve di Sopra ospita una delegazione di Corropoli che ospitò in Abruzzo gli “esiliati” valsuganotti
TELVE DI SOPRA. Sono passati 30 anni dalla nascita del gemellaggio tra i paesi di Telve di Sopra e Corropoli, in provincia di Teramo. Un'amicizia che trova radici profonde, legate al dramma della Prima Guerra Mondiale, portata alla luce quasi per caso da insegnanti ed alunni delle due comunità. E celebrata il 2 agosto 1987. Oggi e domani una delegazione di Corropoli sarà ospite a Telve di Sopra per festeggiare i 30 anni di gemellaggio e ricordare quegli anni, oltre un secolo fa, in cui l'ospitalità e la solidarietà della gente abruzzese resero meno dura la sofferenza del conflitto e la mancanza di casa.
Torniamo indietro al 1915. L'allora sindaco di Corropoli, Gennario Flajani, diede la disponibilità del proprio comune per concentrare nel tranquillo centro teramano tutti i cittadini di Telve di Sopra che, a causa della guerra, erano stati costretti ad allontanarsi dal paese. Un grosso nucleo, guidato dal parroco don Ermenegildo Dalmaso e dal sindaco Francesco Strosio, si trovava già li mentre altri gruppi erano sparsi nel sud Italia. In breve tempo si radunarono a Corropoli e furono ospitati da diverse famiglie e nella locale abbazia benedettina. Don Dalmaso, che si era portato nella gerla la croce e il Santissimo, collaborava col parroco locale, don Carlo Vallese, mentre la maestra Maria Strosio continuò ad esercitare la sua professione a Corropoli, e questo rese meno traumatica la frequenza degli alunni profughi. Un esilio che durò circa 4 anni durante i quali nacquero 13 bambini e, a causa di varie malattie, morirono 30 telvedesorati. Nel maggio 1919 giunse l'ordine del rientro: ci furono festeggiamenti, lacrime e scambi di doni: a Telve di Sopra sono ancora conservati i due candelabri in bronzo e la bandiera italiana (la prima che giunse in paese), omaggio degli amici abruzzesi. Passano diversi decenni e siamo al 30 ottobre del 1986 quando la scuola elementare Borgognoni di Corropoli, guidata dal maestro Rasicci, scrisse alla quarta e quinta elementare di Telve di Sopra chiedendo di effettuare delle ricerche per scoprire se in paese ci fosse ancora memoria di quell'antico rapporto. Fu come riaprire un baule di antichi ricordi, rimasto chiuso per quasi 70 anni: anche se la maggior parte dei profughi tornati in paese ormai non c'erano più, le testimonianze di superstiti ed eredi erano tantissime e la maestra Gloria Pecoraro insieme ai suoi alunni raccolsero numerosi ricordi orali, lettere, fotografie. Si trovò anche un diario che la signora Irene Trentin scrisse nel 1953, sulla base di quanto le aveva raccontato la madre. Episodi lieti ma anche tristi, legati a quel periodo che portarono alla luce quel legame mai spezzato, utili a ricostruire la vita ed il clima del '15-'19. Ma soprattutto emerse la grande ospitalità e generosità della popolazione abbruzzese, che si impegnarono per rendere più sereno possibile il soggiorno forzato degli amici trentini.
Da questa ricerca scolastica si mossero i primi rapporti a livello istituzionale, con i due Comuni che il 2 agosto 1987 a Corropoli sancirono l'amicizia ritrovata con la firma del gemellaggio, alla presenza dei sei superstiti e di molti cittadini ed autorità.
Oggi alle 17 nel piazzale della canonica sarà accolta la delegazione di Corropoli, con visita al Museo Tarcisio Trentin e castagnata. Domani alle 10.30 la messa in parrocchiale, alle 11.30 momento istituzionale in sala Corropoli ed alle 13 il pranzo al ristorante Negritella di Torcegno.