Castagne, una annata storta tra Covid e prodotti in calo
Roncegno. Le restrizioni per la pandemia hanno imposto la cancellazione della tradizionale festa che si sarebbe dovuta svolgere nel fine settimana. Ma anche il raccolto è stato negativo
Roncegno. Dopo quarant’anni di successi e grandi folle, per la prima volta non si terrà la Festa della castagna. E’ ufficiale e, vista la situazione sanitaria attuale, non poteva essere diversamente: la 41° edizione della Festa, che avrebbe dovuto tenersi il prossimo 24 e 25 ottobre, è rinviata ad ottobre 2021. A dare l’annuncio, nelle scorse settimane, la Pro Loco che insieme all’Associazione Produttori di Castagne ed al Comune del paese termale promuovono questa manifestazione che ogni anno richiama migliaia di persone nelle vie e piazze del centro storico.
«Si è cercato di fare il possibile per proporre, anche in modo ridotto, una parte della manifestazione ma nelle ultime settimane la situazione sanitaria in peggioramento e le nuove norme anti-contagio, ne hanno reso impossibile lo svolgimento», spiegano gli organizzatori.
Una festa, anzi la festa per eccellenza a Roncegno, che in 40 anni è riuscita ad unire il tipico frutto autunnale, di cui sono ricchi i boschi attorno al paese, con passeggiate, laboratori, mostre e tante iniziative legate alla castagna. Una due-giorni in cui le persone arrivano anche da fuori regione per assaggiare le caldarroste ed acquistare il prodotto crudo, così come da sempre richiama un gran via vai il grande stand gastronomico dove vengono preparati e venduti tantissimi dolci a base di castagne.
Ma il 2020 non fa i conti solo con l’emergenza Covid 19: anche la produzione di castagne quest’anno a Roncegno, dalla Montagna a Santa Brigida, a Monte Mezza, e in generale in Bassa Valsugana, è veramente limitata. «Proprio così, in alcune zone si arriva ad una produzione di appena il 10% rispetto agli anni scorsi - conferma lo storico presidente dell’Associazione produttori castagne di Roncegno, Beniamino Froner -. Chi normalmente produceva 5-6 quintali forse quest’anno arriverà a 70-80 chili». Eppure la stagione è stata bella, la primavera calda. «Ogni tanto succede. Al contrario invece noci ed altri frutti ci sono in abbondanza», prosegue Froner. L’associazione conta una quarantina di produttori/conferitori di Roncegno e Ronchi, che quest’anno venderanno in proprio.
Una produzione talmente limitata che aveva messo già un punto di domanda sulla festa, prima che il Covid ne segnasse lo stop. «Per quanto riguarda le caldarroste, avremmo comunque potuto contare sull’aiuto degli amici di Castione, dove invece la produzione è stata abbondante», precisa Froner. Per dare qualche numero, lo scorso anno sono state vendute nei due punti di piazza Montebello e piazza A. De Giovanni una quindicina di quintali di caldarroste, a cui si sono aggiunti almeno 20 quintali di prodotto crudo. Diecimila le persone che affollano il paese, molti dal Veneto, per portare a casa il gustoso frutto. «Le castagne della Valsugana sono di buona qualità, sotto l’impero austroungarico venivano portate alla tavola della casa asburgica, a Vienna», aggiunge il presidente.
Dunque quest’anno in molti non potranno gustarle. Inizialmente si era pensato di allestire una casetta nei pressi della stazione ferroviaria di Roncegno, all’uscita della Statale 47 della Valsugana, dove vendere il prodotto crudo. «Ci eravamo organizzati, avevamo già preparato tutte le carte, le autorizzazioni ma non possiamo farla, non abbiamo castagne a sufficienza», conclude Froner, ricordando l’impegno dell’associazione insieme alla Provincia per evitare l’abbandono dei castagneti, che ha visto la piantumazione di 180 nuove piante e la pulizia e potatura di numerosi castagni.
Niente festa, ma gli organizzatori, che sono già all’opera per l’edizione 2021, hanno pensato comunque ad alcune attività: sabato 24 alle 10.30 davanti al municipio, lettura d’autunno per famiglie con Astrid Mazzola mentre alle 14.30 c’è “La compagnia del riccio”, passeggiata per bambini alla scoperta dei segreti del castagno e dei suoi frutti, accompagnati da simpatici personaggi.