Bassa Valsugana e Tesino 300 nuovi posti di lavoro
I dati confortanti sul mondo del lavoro arrivano dal Centro per l’impiego di Borgo Da gennaio a luglio assunzioni salite del 10%: molte sono di giovani “under 29”
VALSUGANA. Economia in ripresa, dati positivi in tutti i settori e un aumento del 10% nelle assunzioni con 300 posti di lavoro in più in Bassa Valsugana e Tesino, in particolare tra i giovani. E' un 2018 con il segno "+" e lo dimostrano i dati raccolti ed elaborati dal Centro per l'impiego di Borgo che fanno riferimento al periodo gennaio-luglio. La crisi è quasi passata? Dai numeri parrebbe di sì.
«La ripresa dopo la scottante crisi scoppiata nel 2008, e in Bassa Valsugana già dal 2003, con le grandi chiusure e i trasferimenti soprattutto del comparto tessile, sembra lentamente continuando con dati positivi dal 2015, una leggera attenuazione nel 2016 e forte invece incremento nel 2017- spiega il responsabile del centro, Franco Libardi -. Continua anche nel 2018 il trend positivo, con +10% di assunzioni rispetto all’anno scorso. Nei saldi tutti positivi i settori produttivi, se rapportati all’anno precedente».
Era dal 2002 che non accadeva di vedere numeri come quelli del 2017/2018. Particolarmente importanti sono i saldi occupazionali, triplicati rispetto all’anno scorso: si è passati da +117 nel 2017 a +303 nei primi sette mesi del 2018, ciò significa che ci sono 300 posti di lavoro in più. «Che non sono certamente tutti nuovi o a tempo indeterminato, ma comunque anche se per il doppio sono ancora a termine, sono più lunghi e il triplo rispetto all’anno scorso», precisa Libardi.
Se andiamo a vedere i vari settori, nell'agricoltura le assunzioni passano dal -0,9% al +15,5%. Più leggero l'incremento nel secondario: dal +14,4% del 2017 al +14,7% del periodo gennaio-luglio 2018. In tal senso le costruzioni passano da -3,2% a +18,1%, sintomo di una ripresa edilizia, mentre l'incremento è minore rispetto al 2017 su estrattivo e industria. Il terziario scende da +15,1% a +5,3%: migliora il commercio (da +24,5% a 30,4%), calano i pubblici esercizi (da +67,0% a +1,5%). Nel complesso c'è un leggero calo percentuale nelle assunzioni, che passano dal +12% al +10%, ma si tratta però di lavoro più stabile e duraturo perché i saldi sono passati da 117 a 303 assunti.
Abbiamo visto dove si assume, ora analizziamo chi sono le persone assunte in questi primi sette mesi dell'anno e le caratteristiche delle assunzioni. La maggior parte delle persone che trovano lavoro sono i giovani fino a 29 anni (+15,2% rispetto al 2017) ma anche tutte le altre fasce hanno il segno "più": +6,9% da 30 a 54 anni e +7,9% oltre i 54 anni. Tra chi trova lavoro c'è inoltre grande equilibrio tra i sessi, con le donne che sono addirittura il 51,3% rispetto al 48,7% degli uomini: la media provinciale è l'esatto opposto. Gli assunti sono per il 76,6% cittadini italiani e per il 23.4% stranieri. Per quanto riguarda il tipo di contratto, sono una ventina quelli a tempo indeterminato con un aumento del 5,2%, complice anche l’apprendistato che registra un +17,6% a discapito dell’intermittente che va a -44,4%. Molti di più i contratti a termine, che aumentano del 10,6% rispetto al 2017.
Infine l'identikit degli iscritti al centro per l'impiego di Borgo, disoccupati o inoccupati, che al 31 luglio scorso erano 1.318. Come successo nel 2017, anche nel 2018 c'è una diminuzione, con -130 persone iscritte ovvero il 9%, quando a livello provinciale si registra solo un 1,6%. A diminuire maggiormente, con un -29% rispetto al 2017, sono i giovani sotto i 25 anni. Gli inoccupati scendono del -28,2% e i disoccupati del -5,3%. Da sottolineare infine che si esce prima dalle liste del Centro: gli iscritti fino a sei mesi diminuiscono del 13,5%, oltre il 7% quelli dai 7 mesi in su.
«Nel 2018 le richieste di personale pervenute al centro per l’impiego da parte delle aziende della Bassa Valsugana e Tesino sono state 125, dato che rispecchia il trend occupazionale positivo e che riporta al servizio di incontro domanda-offerta del centro (che è sempre stato vicino alle aziende anche negli anni di crisi, mettendo in atto tutte le possibili politiche attive), la giusta e rinnovata fiducia, con sempre più aziende nuove a richiederlo», conclude Libardi.