Ambulatorio dimezzato protesta in Provincia
Sagron mis. La giunta di Sagron Mis, il Comune più lontano dal capoluogo Trento (118 chilometri), non ci sta. Dopo il pensionamento del medico di base dottor Valerio Silva, con l’entrata in servizio...
Sagron mis. La giunta di Sagron Mis, il Comune più lontano dal capoluogo Trento (118 chilometri), non ci sta. Dopo il pensionamento del medico di base dottor Valerio Silva, con l’entrata in servizio del nuovo medico, non viene più garantita la presenza sanitaria nei due ambulatori (a Mis e a Sagron) tutti i lunedì come avveniva prima; resta la presenza della dottoressa Giovanna Capraro per il 1° ed il 3° lunedì del mese, sempre nei due ambulatori, servizio che non viene ritenuto sufficiente. Per segnalare e protestare per il disservizio, il sindaco Luca Gadenz e la giunta hanno scritto al presidente e all’assessore alla sanità della Provincia, al presidente della Comunità di Primiero, al direttore dell'Azienda per i servizi Sanitari della Provincia e al responsabile del distretto sanitario di Primiero.
«Grave sconcerto»
Nella lettera si sollecita la volontà da parte delle autorità preposte di analizzare e risolvere le criticità legate alla attuale parziale mancanza di copertura del servizio medico sui due ambulatori e si «esprime la forte preoccupazione, oltre che grave sconcerto, nell’apprendere la notizia che tale servizio potrebbe, forse anche definitivamente, non essere proseguito o comunque altrimenti garantito dal successore del dottor Silva. Ritiene invece che tale servizio di base sia, tra i vari servizi da assicurarsi ai territori, quello più importante, in quanto posto alla base dell’insopprimibile diritto alla salute dei cittadini». E ancora: «La criticità e la fragilità del nostro territorio, infatti, è per lo più data dalla presenza di molte persone anziane, inserite in un contesto di piccola comunità (181 abitanti), anche tenuto conto della distanza geografica dal centro di Primiero, e, non ultimo, della particolare dislocazione geografica di Sagron Mis, come noto collocato al di là di un passo dolomitico (Passo Cereda). Anche la stagionalità, naturalmente, non va sottovalutata. Si ritiene quindi che ammettere una tale situazione di disagio e di disservizio, proprio sul tema della salute delle persone, non sia nemmeno coerente con le politiche, propugnate oramai da tutte le Istituzioni, dal Capo dello Stato in giù, che mirano a combattere il fenomeno dello spopolamento delle zone di montagna, obiettivo, questo, che può essere raggiunto proprio e solo attraverso il mantenimento dei servizi pubblici essenziali.
Petizione popolare
Infine, informando che è partita una sottoscrizione di una petizione popolare, anch’essa orientata alla sensibilizzazione delle istituzioni sull'argomento, la giunta comunale chiede che «venga affrontata e risolta con urgenza la questione della adeguata copertura ambulatoriale, attraverso ogni iniziativa idonea ad assicurare un efficace e dignitoso servizio alla cittadinanza tutta, garantendo la presenza del medico curante nei termini indicati». R.B.