Tranquillini: «Licenziato per un errore non mio» 

La verità dell’ex direttore della Cantina Mori Colli Zugna: «Ha sbagliato Saiani» E Valter Gazzini si propone come presidente con l’obiettivo di ripartire con lui


di Matteo Cassol


MORI. Valter Gazzini, già assessore e di recente consigliere comunale moriano (eletto con il Patt, si è dimesso poco dopo l’inizio della legislatura), assieme a un gruppo di altri soci sta provando la scalata ai vertici della Cantina Mori Colli Zugna. Paolo Saiani e altri tre membri del cda sono in scadenza e Gazzini si propone come presidente, a capo di una squadra già in gran parte delineata che prevede come vice Ettore Modena. L’obiettivo principale della cordata è rimettere al suo posto il direttore Luciano Tranquillini: «Si parla tanto – afferma Gazzini – di fuga di cervelli. Poi quando in casa dimostrano le loro capacità non riusciamo a fare di meglio che metterli alla porta. Noi non ci stiamo. La figura di Luciano è indispensabile per mantenere l'alto profilo raggiunto. Ci serve una mano. Nel massimo rispetto delle persone che comunque ci mettono la faccia e l'impegno, crediamo che il cda abbia commesso un grave errore licenziando Tranquillini. Auspichiamo per il bene della nostra cantina che rimettano il mandato e che si faccia esprimere l'assemblea. Chiediamo ai soci di partecipare». Numericamente la missione non è facile, ma c’è la disponibilità del diretto interessato: «Se voi lo volete – ha scritto Tranquillini ai soci – abbiamo ancora un bel pezzo di strada da fare assieme. Per me lasciare la cantina è lasciare un pezzo di cuore e se vorrete far ritornare la nostra cantina a essere la più bella del Trentino io sarò al vostro fianco». Nella stessa missiva, Tranquillini si difende: «Dopo aver prodotto dei risultati rilevanti, che verranno riportati anche dal bilancio (aumento di circa due milioni di fatturato, raddoppio del fatturato enoteca, incremento del liquidato ai soci) e portato la nostra cantina tra le 100 migliori in Italia, sono stato licenziato! E perché mentre ero in ferie è stata autorizzata dal presidente un' iniziativa non conforme ai protocolli, poi rilevata dagli ispettori. Al rientro dalle ferie mi sono assunto la responsabilità per senso del dovere. Ma invece di ricevere un ringraziamento mi sono trovato su tutti i giornali. È stata fatta assurdamente apparire come una specie di frode, mentre si trattava di una irregolarità amministrativa. A fronte di un licenziamento infamante, io devo tutelare la mia reputazione professionale e, se non ci sarà da parte della cantina un'iniziativa che sgomberi ogni dubbio sulla mia onestà e correttezza, dovranno essere le autorità a pronunciarsi».

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