Oggi alla Pieve l’addio al dottor Albino Mayom Kuel
AVIO-ALA. Si celebrano oggi nel primo pomeriggio, alle 14.30 alla Pieve, il funerali di Albino Mayom Kuel, il medico cardiologo di 79 anni, arrivato dal Sudan all’inizio degli anni 60 come rifugiato,...
AVIO-ALA. Si celebrano oggi nel primo pomeriggio, alle 14.30 alla Pieve, il funerali di Albino Mayom Kuel, il medico cardiologo di 79 anni, arrivato dal Sudan all’inizio degli anni 60 come rifugiato, diventato poi trentino e primo consigliere comunale e assessore di colore, non solo di Ala ma di tutta la Regione. Kuel è stato stroncato da un infarto alla casa di soggiorno Campagnola di Avio dove viveva da oltre un anno. Da quando era arrivato in Italia, nel 1961, per studiare medicina a Padova, si era presto fatto un nome in tutto il basso Trentino grazie alle proprie capacità professionali di medico, ma anche per la grande umanità, unita a un profondo senso del dovere che lo spingeva a rispondere ad ogni chiamata, a prescindere dall’ora e dal giorno. Kuel fu anche il primo richiedente asilo internazionale del Trentino, ed era anche un uomo molto generoso. Poco prima di Natale aveva donato la sua ricca biblioteca al Museo storico del Trentino per metterla a disposizione del pubblico. Kuel, appena laureato, voleva tornare in Sudan. Fu però la sua stessa famiglia a sconsigliarlo: in Sudan in quel periodo infuriava la guerra civile, e Albino decise di rimanere in Italia, approdando nel 1969 all’ospedale di Ala per fare esperienza, con la prospettiva di tornare un giorno nel proprio Paese. Proseguì gli studi specializzandosi in cardiologia, medicina interna e sanità pubblica a Padova. Quando il suo permesso di soggiorno stava per scadere, fu il famoso cardiologo Furlanello ad arruolarlo nella sua equipe, all’ospedale di Trento. Fu il presidente Pertini a conferirgli la cittadinanza italiana. Non trovando però posto negli ospedali, diventò medico di base, sia ad Ala che ad Avio, e nel 2000, eletto consigliere ad Ala, divenne l’assessore alla sanità dell’allora sindaco Tiziano Mellarini.