SUCCESSO PER IL LOTTA CLUB 

Memorial Debiasi, medaglie a pioggia

ROVERETO . Chiusa con piena soddisfazione la due giorni al Palasport per la Coppa Italia “Memorial Luciano Debiasi” di lotta grecoromana e femminile, che ha visto la partecipazione di 230, tra atleti...



ROVERETO . Chiusa con piena soddisfazione la due giorni al Palasport per la Coppa Italia “Memorial Luciano Debiasi” di lotta grecoromana e femminile, che ha visto la partecipazione di 230, tra atleti ed atlete provenienti da 50 diverse società di tutta la penisola. La manifestazione è stata occasione per celebrare la figura di Luciano “Ciano” Debiasi, anima e fondatore della lotta roveretana, portata su tutti i tappeti d’Europa. Tra affluenza e risultati, il memorial Debiasi va in archivio come un grande successo per la Asd Lotta Club Rovereto, sia dal punto di vista agonistico che organizzativo. Decisiva per l’esposizione mediatica dell’evento la diretta streaming, garantita da una stretta collaborazione tra l’assessorato allo sport di Mario Bortot e Trentino Network. A realizzare la diretta streaming è stata invece la ditta Videoframe. La soddisfazione c’è stata anche sotto il profilo agonistico con il prezioso oro raccolto da Enio Kertusha nei kg.59, e l’altro del giovanissimo Andrea Setti nei kg.58 under 18, già Maglia Azzurra. Secondo Mohamed Haji nei kg.69 e Elia Bini nei kg.50. Quarti come societa' nella classifica maschile, nel settore femminile invece gradino più alto davanti a Wrestling Liuzzi e Cus Torino, grazie alle medaglie d’oro di Ilaria Salvaterra kg. 52, Emma Carri kg 57, Francesca Vettori kg.62, Alessandra Asinari kg.55 over 18, ai secondi posti di Elena Nicolodi e Alice Faccio. Terza Lisa Galvagni, Ester Vio e Arianna Stringa. Ringraziamenti d’obbligo allo staff organizzativo capeggiato da Vincenzo Ferraro (anche presidente del Comitato Fijlkam Settore Lotta) e Sandro Chiusole.















Scuola & Ricerca

In primo piano

l'allarme

Trento, il carcere scoppia. Aumentano anche le detenute

La garante provinciale Antonia Menghini: “Raggiunte più volte le 380 presenze”. Preoccupa pure la carenza dell'organico, in particolare di agenti di polizia penitenziaria. Nell'ultimo anno nella casa circondariale di Trento sono diminuiti gli atti di autolesionismo