Liberi e Uguali, per il lavoro e il welfare
ROVERETO . Con due donne e due uomini candidati nel nostro collegio, Liberi e Uguali può a ragione vantarsi di aver rispettato la parità di genere. Ieri la lista di sinistra si è presentata all’Urban...
ROVERETO . Con due donne e due uomini candidati nel nostro collegio, Liberi e Uguali può a ragione vantarsi di aver rispettato la parità di genere. Ieri la lista di sinistra si è presentata all’Urban Center, e a fare gli onori di casa c’era Fabiano Lorandi, fuoriuscito dal Pd e in seguito associatosi al nuovo partito fondato dal presidente del Senato Pietro Grasso. «Il nostro - spiega Lorandi - è un programma che rappresenta i primi tre articoli della Costituzione, finora applicati solo in parte. Potremmo definirlo un programma "antico," ma basato sui principi della Resistenza». Uno dei cardini è il welfare: per Leu «è un investimento, non un costo. Oggi in Italia ci sono 8 milioni di poveri, che non riescono nemmeno a pagarsi l’affitto, il medico, le visite specialistiche. Persistono ingiustizie e disuguaglianze enormi». Le promesse del Pd, spiega Lorandi, sono poca cosa. «Dicono che l’occupazione è aumentata di un milione di posti di lavoro. Ma di questi, 800 mila sono posti precari. E per le statistiche, basta aver lavorato un'ora in un mese per risultare “occupato”. Assistiamo invece a una diffusione incredibile di lavoro precario e in nero, che pesa in maniera determinante: si calcola ammonti a 200 miliardi l'economia sommersa legata al lavoro “in nero”. E la corruzione ci costa 80 miliardi, la metà di quanto costa in tutta l'Europa. L’aumento del Pil è stato di 1,4%, ma è aumentata dell'80% l’esportazione di armi. Il Pd ha bocciato la mozione che chiedeva di smettere di vendere armi all’Arabia saudita, che le usa contro Yemen. Ma nessuno lo sa. Al forum economico di Davos è stato spiegato che l’ 82% dell’incremento della ricchezza è andato all'1% della popolazione globale. A 3,7 miliardi di persone non è arrivato un centesimo. Non è facile candidare, ma non dobbiamo limitare a raccogliere la giusta rabbia, ma saperla trasformarla in politica».I candidati, però, ci sono; Angioletta Maino,Ezio Viglietti, Annalisa Foletti e il marcolino Luca Modena. Il quale nel 2009, arrabbiato per il voto a favore della Tav, aveva stracciato la tessera del Pd davanti all’allora segretario Fabiano Lorandi. Ora sono di nuovo insieme in Leu.