Le critiche del pentastellato Degasperi al presidente della società Folgaria Ski

FOLGARIA. La posizione espressa sulle nostre pagine di ieri dal consigliere provinciale Filippo Degasperi era riferita a Denis Rech, presidente della società impiantistica Folgaria Ski, e non a...



FOLGARIA. La posizione espressa sulle nostre pagine di ieri dal consigliere provinciale Filippo Degasperi era riferita a Denis Rech, presidente della società impiantistica Folgaria Ski, e non a Michael Rech, che è invece il presidente dell’Apt Alpe Cimbra ed è dunque estraneo alla vicenda. Nel dettaglio, Degasperi aveva insistito sulla irregolarità oggettiva dei manufatti che ospitano le zone ristoro a fondo pista, tra Fondo Grande e Fondo Piccolo (costruzioni che dovevano essere “temporanee” ma sono state realizzate in cemento armato e quindi contestate), un elemento che risulterebbe anche dalle sentenze del Tar relative a quelle che, secondo il consigliere pentastellato, sono di fatto “abusi edilizi”. «Le carte - ha scritto Degasperi - raccontano una storia diversa da quella favoleggiata dalla famiglia Rech. Nel caso il sindaco, di fronte a una simile sfrontatezza, si piegasse alle pretese dei Rech, nonostante le aspettative, toccherà allinearci» al giudizio negativo già espresso da altri. «Al primo cittadino invece, esaurite le facce e la credibilità, non rimarrebbe che fare le valige» è la stoccata per Walter Forrer. Degasperi aveva anche ribadito che «non servono verifiche ulteriori dato che queste sono state effettuate sia dal Comune di Folgaria che dal Tribunale e tutte sono giunte alle medesime conclusioni». Per il consigliere Degasperi è addirittura «grottesco che chi è stato individuato dal Comune come "responsabile dell'abuso" possa impartire lezioni e trovi lo spazio per farlo».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza