La Pomarolo di una volta la narra un documentario 

Domenica pomeriggio la prima proiezione del video girato da Micol Cossali Il filmato con i racconti degli anziani andrà in onda sul canale tv History Lab



POMAROLO . "Una ragazza, i pantaloni No ve no! Non si poteva". "Tutti i giorni si mangiava polenta". "In campagna tutti i giorni, anche prima di andare a scuola". Sono alcuni passaggi de "I nostri anni", il documentario che verrà presentato domenica alle 17 nel teatro di Pomarolo. È il prodotto del percorso condotto dall'associazione Castel Barco, con finanziamento della Caritro e del Comune, per raccogliere la memoria del recente del paese. Per fare questo l'associazione ha deciso di intervistare 13 persone anziane di Pomarolo e delle frazioni di Chiusole e Savignano. Le interviste sono state fatte da Micol Cossali, regista, che le ha utilizzate per comporre un documentario. Il filmato non sarà proiettato solo domenica in teatro: andrà in onda a puntate sul canale tv History Lab (canale 602 del digitale terrestre) e resterà a beneficio di Pomarolo e dei paesi vicini. Per valorizzare il lavoro dell'associazione Castel Barco c'è già in essere una collaborazione con la scuola primaria del paese, e si pensa di poter coinvolgere l'istituto comprensivo della destra Adige (il video inoltre è a disposizione anche di altre scuole, se lo volessero). L'idea di raccogliere le testimonianze sul recente passato, ascoltando gli anziani, è partita dall'assessora Daniela Baroni. «Ho pensato di raccogliere qualcosa che riguardasse il passato, affinché i giovani potessero riflettere sulla vita di alcuni anni fa. Queste interviste sono memoria viva, spontanea». Ad accettare la sfida è stata l'associazione Castel Barco. «Già nel passato avevamo seguito progetti simili - spiega il presidente Nicola Papani - abbiamo coinvolto il Movimento Pensionati e Anziani di Pomarolo, per ottenere i contatti diretti con persone di 80 e 90 anni, chiedendo loro di raccontare il loro passato, la gioventù». Nel giro di un anno, Micol Cossali ha raccolto 13 interviste. Emergono aneddoti di vita quotidiana, il lavoro in campagna pressoché onnipresente, l'emigrazione, la quotidianità, i rapporti tra i sessi. E ancora il fascismo, il lavoro alla Todt per chi non era soldato in guerra, le famiglie di 20, 30 persone, le limitazioni per la vita delle ragazze, il ritmo di vita meno frenetico e più lento. E non ci si finirà di stupire nel constatare quante cose sono cambiate, nonostante si tratti di storie di sessanta, settant'anni fa. Tra le frasi raccolte, c'è quella di una signora, che ha nostalgia, ma conclude con la frase "ma è meglio oggi". «Il film non è un'esaltazione nostalgica del passato, bensì un'occasione di confronto - spiega Cossali - le storie singole si intrecciano in una storia comune». Emergono tra i racconti quelli di Carlo Adami (da poco scomparso, padre dell'attuale sindaco), che combatté in guerra; e di Vilma Perghem, staffetta partigiana. E poi Remo Celva, Eleonora Cumerlotti, Anna Galvagni, Francesco Gasperotti, Saverio Gasperotti, Francesco Maffei, Giulietta Maffei, Pia Marta Pedrotti, Valerio Pedrotti, Anna Vescovi, Eleonora Vicentini. Appuntamento domenica alle 17 in teatro a Pomarolo. (m.s.)

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