Austriacanti, storie di persone di guerra e di identità
ROVERETO. “Austriacanti. Storie di persone, di guerra, di identità”. È il titolo del libro che racconta le straordinarie peripezie dei soldati trentini mandati a combattere sul fronte russo; giovani...
ROVERETO. “Austriacanti. Storie di persone, di guerra, di identità”. È il titolo del libro che racconta le straordinarie peripezie dei soldati trentini mandati a combattere sul fronte russo; giovani che riuscirono a tornare alle proprie famiglie dopo diversi anni, profondamente cambiati da esperienze terribili.
Per il suo ultimo appuntamento prima della pausa estiva l’associazione culturale “Conventus” punta su una serata dal forte impatto emotivo; attraverso le parole dei due autori, Giorgio Postal e Mauro Marcantoni, di Camillo Zadra, direttore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, e del sociologo Nadio Delai, i presenti rivivranno un pezzo di storia indimenticata, mentre Renzo Fracalossi con la lettura di alcuni brani ridarà voce a quanti vissero momenti che segnarono per sempre la loro vita. Il libro, a metà tra saggio e romanzo storico, è basato sulle testimonianze dirette dei giovani partiti soldato nel 1914. Gli arruolati avevano avuto solo 24 ore di tempo per lasciare le loro case e le loro attività. Vennero mandati in Galizia, dove cominciò l'odissea, attraverso alcune delle battaglie più sanguinose del conflitto, e poi, per molti, la prigionia in Russia, in Siberia, persino in Cina, dove alcuni vennero riaruolati, a guerra finita, per combattere con L'Armata Bianca contro i bolscevichi. I più fortunati furono quelli che riuscirono a rientrare (in Italia, non in Trentino dove infuriava la guerra) entro il 1916. Gli altri rimasero intrappolati dalla Rivoluzione d'Ottobre e dalle sue vicende successive. Gli ultimi di loro non riuscirono a rivedere il Trentino prima del 1920. La forma-romanzo scelta per raccontare le vicende che li videro protagonisti ha consentito agli autori di entrare fra le pieghe di vicende che usualmente non si possono raccontare in un saggio. La base su cui poggiano è però rigorosamente storica, come sottolineato dagli autori stessi.
Per chi è curioso di saperne di più appuntamento è per oggi pomeriggio alle 18 nella sala degli Specchi di Palazzo Rosmini in corso Rosmini.