Valdastico, i veneti litigano sul prolungamento “approvato” dalla giunta Fugatti
Dopo lo stop vicentino («costoso e inutile»), interviene il vicepresidente del consiglio regionale Finco: «Prolungamento a nord strategico per Vicenza, i contrari ci ripensino»
VENEZIA. I veneti litigano sulla Valdastico dopo che la giunta provinciale trentina ha deciso di accelerare approvando la variante al piano urbanistico che prevede il contestato collegamento con il Veneto con uscita a Rovereto.
Prima la freddezza dei sindaci dell’Alto Vicentino e della Provincia di Vicenza, che l’avevano bollato come un «bluff», un progetto insensato «nato per non essere realizzato». Poi è stata la volta di Confidustria Vicenza che con la presidente Laura Dalla Vecchia che ha bocciato l’opera come «superata e inutile»: «Così è costosissima, un nonsense trasportistico».
Bocciature che preoccupano il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Nicola Finco: "Leggo con un po' di apprensione il dibattito innescato dal Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, che dopo quarant'anni di stop and go tra Vicenza e Trento sullo sbocco a Nord della Valdastico, finalmente apre alle istanze del Vicentino. Ora vedere che si riparte con la gag dei distinguo su Rovereto, diventa francamente inspiegabile".
"Potranno esserci anche delle criticità" - continua Finco - "ma prima di dire no è meglio sedersi ed approfondire, tenuto conto che il Presidente Fugatti ha fatto di questo obiettivo uno dei temi della sua campagna elettorale con cui ha vinto le elezioni. Per Vicenza, ma anche per i collegamenti verso nord del Bassanese, l'azione dei trentini sarebbe un alleggerimento del traffico e riporterebbe centralità alla nostra provincia che da troppo tempo è costretta ad una marginalità inadeguata pur essendo uno dei territori più industrializzati del Nordest. Perché condannarci a restare fuori dai grandi flussi viari, davvero non lo capisco".
Per Finco, "le logiche locali vanno rispettate, ma questo provvedimento non riguarda solo i comuni interessati dall'attraversamento dell'autostrada, ma un sistema più ampio che attende da quarant'anni un'opera che ha appassionato generazioni di amministratori ma che sembrava non arrivasse mai per colpa di Trento. Ora che a Trento c'è il via libera si colga l'occasione per procedere, poi se ci sono delle modifiche da fare per mediare con i territori, si faranno. L'ottimo è nemico del bene e se si continua a ragionare così non vorrei che aspettassimo il prossimo Presidente della Provincia autonoma di Trento contrario all'opera - conclude - per poter dire che la volevamo. Se Jonesco fosse tra noi ci potrebbe scrivere un bel testo sull'assurdo della politica".